Le sue foto sono come uno specchio al contrario, mostrano ciò che non vediamo, indicandoci la via verso la verità. “Ci sono momenti che l’occhio umano non riesce a captare, soprattutto adesso, immersi come siamo in una società che va sempre di fretta. Magari ne abbiamo la percezione, ma non riusciamo a comprendere, tutti riconosciamo la Verità, ma come dice Vasco non ne sappiamo il perché …”
![Paola Maccaroni](https://binrome.com/wp-content/uploads/2015/09/foto-150x150.jpg)
E’ la voce di un’artista dei nostri tempi, quella di Paola Maccaroni che, attraverso la fotografia, punta a cogliere l’intenzione di un personaggio proprio nell’attimo prima di compiere un’azione. E’ un modo d’indagare la realtà, sezionando ciò che si vede, per cercare quell’attimo in cui è racchiusa l’intenzione della gestualità del personaggio, che resta così sempre avvolto nel mistero.
![Foto di Paola Maccaroni](https://binrome.com/wp-content/uploads/2015/09/6-150x150.jpg)
Una scelta voluta, spiega l’artista: “I miei personaggi sono sempre ritratti di spalle affinché siano messi in risalto con lo spazio circostante. Non ne svelo l’identità e soprattutto non mostro il viso, elemento che ostacolerebbe la visione, trasformando l’atto in una questione meramente soggettiva”. I suoi scatti, infatti, tendono ad altro, a quei canoni di bellezza oggettiva e universale che possa racchiudere il tutto. “Non voglio però che le mie foto siano bellissime come quelle della pubblicità” – tende a precisare – ma che abbiano piuttosto una funzione sociale, che è la stessa missione cui è chiamata ogni artista, ossia rendere visibile ciò che non lo è, in una ricerca continua della Verità”.
![Foto di Paola Maccaroni](https://binrome.com/wp-content/uploads/2015/09/1-150x150.jpg)
La potenzialità delle immagini sta proprio in questo, “riuscire a muovere le leve emozionali – pur attraverso un’apparente immobilità – parlando il linguaggio di tutti e lasciando in ognuno qualcosa su cui riflettere”. Il corpo, quindi, non è altro che un mezzo di locomozione per raggiungere un obiettivo più grande. Dalla foto che ritrae la donna che guarda dentro al frigo a quella che osserva dalla finestra, in tutte i personaggi sono sempre colti nell’intenzione prima dell’azione, “raccogliendo una memoria storica, una vita che è sempre stata lì dentro, pronta a ricevere un attimo di eternità”.
![Foto di Paola Maccaroni](https://binrome.com/wp-content/uploads/2015/09/15-150x150.jpg)
Regista, scultrice, scenografa professionista e naturalmente fotografa, Paola Maccaroni è un’artista a tutto tondo, un’indagatrice della realtà al di là del tempo, “che è un limite che non esiste, visto che i fatti accadono in un attimo, anche se non sempre il click della macchina fotografica è quello giusto”. Il personaggio viene così collocato dentro e nello spazio, cercando di annullare la prospettiva e di cogliere piuttosto “la Verità, che è un atto divino”. Se però nella scenografia – che parte sempre da uno studio del personaggio – è la videocamera a leggere per noi la realtà, nella fotografia è l’artista che compie quasi un dono all’umanità …
![Foto di Paola Maccaroni](https://binrome.com/wp-content/uploads/2015/09/17-150x150.jpg)
“Come sin da bambina avevo la presunzione di riuscire a ricordare il momento prima di addormentarmi, adesso – con la stessa presunzione – sento di avere un dovere nei confronti della società, di restituire ciò che mi è stato in qualche modo dato. Credo che l’artista sia come un angelo missionario – prosegue – pronto a cogliere quel numero aureo in cui è racchiusa la Verità e a comunicarlo a tutti gli altri. E’ ciò che proverò a fare nella mia prossima mostra – ci svela l’artista – un’installazione che vuole essere prima di tutto una denuncia a chi, per decenni, ha calpestato i diritti umani … Non credo di aver ancora raggiunto l’obiettivo – continua ancora – e sono pronta a soffrire perché non sarò compresa da molti, ma come dice un vecchio saggio, l’arte vince di mille anni il silenzio di tanti”.
Un atto di presunzione? Probabilmente sì, ma forse è proprio ciò di cui abbiamo bisogno, provando anche noi a fermarci per un attimo e schiudendo finalmente gli occhi.
Si ringrazia l’artista per la concessione delle immagini.