Il Festival Europeo “Via Francigena Collective Project”, promosso dall’Associazione Europea delle Vie Francigene e dall’Associazione Civita, anche quest’anno sarà ricco di eventi di ogni tipo: culturali, visite guidate, trekking, festività tradizionali e religiose. Più di quattrocento, infatti, saranno gli avvenimenti coinvolti in questa quinta edizione che si svolgerà da giugno ad ottobre 2015, con tanto di prefestival da marzo a giugno e dopo festival da ottobre a dicembre. Ma questa rassegna, come fa notare Nicola Maccanico vicepresidente dell’Associazione Civita, ha per caratteristica l’assenza di confini infrastrutturali, contrariamente a tutte le altre rassegne che tipicamente si tengono in un unico luogo.
Nata al tempo della dominazione longobarda per meglio collegare i regni dell’Italia settentrionale e dell’Italia meridionale, la via assunse la denominazione di Francigena quando alla dominazione longobarda fu sostituita quella dei Franchi e il nome starebbe infatti per: “strada originata dai Franchi”. Dato che in quel periodo si snodava anche attraverso la Valle del Reno e i Paesi Bassi, la strada divenne il principale asse di collegamento fra nord e sud Europa, lungo il quale si spostavano mercanti, eserciti e pellegrini. Inoltre, grazie alla testimonianza di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, è noto che nel 990 la via si diramasse fino, appunto, alla cittadina inglese.
Di lì a poco, con il diffondersi della pratica del pellegrinaggio tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, la via Francigena funse da snodo principale delle vie della fede, le cui mete erano Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela. In una parola, insomma, l’insieme di quelle che a questo punto erano le vie Francigene o vie Romee rappresentò un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale europea nel Medioevo, e fino al XIII secolo fiorirono sulla Francigena, ormai trafficata via del commercio europeo, un grandissimo numero di centri abitati.
Oggi, dopo secoli in cui queste vie sono gradualmente cadute in disuso, il festival ne celebra la storia, con le sue diramazioni e stratificazioni, ne rinnova i percorsi e dà nuova vita ad un’esperienza affascinante come l’incamminarsi senza una meta ben precisa, senza fretta, per ritrovare se stessi e gli altri, stare contemporaneamente da soli e in compagnia.
La Regione Toscana, la Regione Puglia e il Mibact ne sono i principali sostenitori, ma le città e le associazioni che hanno organizzato le varie attività e manifestazioni si trovano lungo tutto il ramificarsi dei percorsi, dalla Capitale a tutto il resto d’Italia.
Non resta che armarsi di zaino, calzare dei comodi scarponi e partire.

Per conoscere i dettagli della programmazione:
http://www.festival.viefrancigene.org/it/