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Mussolini, tre storici a singolar tenzone per un solo “giornale di guerra”…

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La prima notizia è di fine gennaio ed è stata ampiamente divulgata dalle pagine culturali dei quotidiani. Notizia molto curiosa. Perché tre storici, peraltro di indirizzo scientifico diverso, hanno contemporaneamente curato e dato alle stampe, con ovviamente tre diversi editori, il medesimo testo. Non ignoto, tutt’altro. Ma mai legittimamente pubblicato e commentato perché coperto dal diritto d’autore, che scade per legge 70 anni dopo la morte del suo titolare. Che in questo caso altri non è che Benito Mussolini. “Giustiziato”, come si sa, il 28 aprile 1945. Imbarazzo generale per la concorrenza insolita, anche se non è la prima volta in assoluto che accade. Sta di fatto che tre storici hanno pensato la stessa cosa. Si può pubblicare e allora cerchiamo di spiegare di che cosa si tratta, cioè che senso ha avuto per Benito Mussolini raccontare sul suo giornale – Il Popolo d’Italia – non ancora fascista ma fieramente interventista, la sua esperienza di soldato al fronte nella Grande Guerra. Notizia forse anche più curiosa è che gli storici curatori ne parleranno insieme, il 12 marzo a Predappio, città natale di Mussolini, nel quadro del Festival Europeo di Storia del Novecento. L’appuntamento è al Teatro Comunale della cittadina romagnola, alle 10.30. Intervengono: Alessandro Campi, curatore di Giornale di guerra 1915-1917 (Rubbettino), Mimmo Franzinelli, curatore di Giornale di Guerra 1915-1917 (Libreria Editrice Goriziana) e Mario Isnenghi, curatore de Il mio giornale di guerra (Il Mulino). Presente il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, introduce e coordina Marcello Flores, direttore del 900fest. Il titolo del dibattito è molto semplice: Mussolini nella prima guerra mondiale. La riedizione dei diari di guerra. Sarà interessante il dibattito su un caso editoriale? E quale sarà il pubblico? Lo scopriremo…

Post scriptum
Sempre per la serie curiosità editoriali, non si sfideranno a singolar tenzone – almeno non è noto – Dario Fo e Mauro Garofalo, autori di due biografie uscite in contemporanea a gennaio 2016, negli stessi giorni del “giornale” di Mussolini. Due biografie dello stesso personaggio, il pugile rom tedesco Johann Wilhelm Trollmann, del quale si disse che sfidò Hitler. Dario Fo ha pubblicato Razza di zingaro (Chiarelette); Mauro Garofalo Alla fine di ogni cosa (Frassinelli). Chissà se i due biografi paralleli sapevano che appena due anni prima era uscita in Italia un’altra biografia, a firma Roger Repplinger, Buttati giù zingaro. La storia di Johann Trollmann e Tull Harder (Upre), ampiamente recensita…