Dimmi come mangi e ti dirò chi sei, anzi lo rivelerà la mostra “Nutrire l’Impero – Storie di alimentazione da Roma a Pompei“, inaugurata oggi 1 luglio e visitabile fino al 15 novembre all’Ara Pacis. Un affresco complessivo sull’alimentazione nel mondo romano grazie a rari e prestigiosi reperti archeologici, plastici, apparati multimediali e ricostruzioni.
Il percorso espositivo ripercorre le soluzioni adottate dai romani per il rifornimento e la distribuzione del cibo, con i mezzi di trasporto via terra e soprattutto lungo le rotte marine. Si affrontano, inoltre, i temi della distribuzione “di massa” e del consumo alimentare nei diversi ceti sociali in due luoghi per molti versi emblematici: Roma, la più vasta e popolosa metropoli dell’antichità, e l’area vesuviana, con particolare riguardo a Pompei, Ercolano e Oplontis. Il visitatore è introdotto al tema del movimento delle merci da una grande carta del Mediterraneo, animata dai principali flussi alimentari dei beni a lunga conservazione – grano, olio, vino e garum – attraverso le principali rotte marine, dai porti più grandi del Mediterraneo, Alessandria e Cartagine. Prima di arrivare a Roma e a Pompei le merci attraversano i porti di Pozzuoli e di Ostia: in mostra è possibile assistere alla ricostruzione in grafica digitale del porto di Traiano, con i risultati inediti degli scavi recentissimi condotti dalla Soprintendenza di Ostia e dall’Università di Southampton per la ricostruzione del complesso portuale romano. I beni principali di sostentamento venivano poi distribuiti gratuitamente ai cittadini romani adulti, la plebe urbana e romana alla quale era riconosciuto un privilegio unico: quello di condividere i beni della conquista.
Particolare riguardo alla sezione dedicata al consumo delle merci e dei prodotti alimentari che poteva avvenire sia in luoghi pubblici, come le popinae e i thermopolia, gli antichi “bar” dove romani e pompeiani consumavano il “cibo di strada”, sia nei raffinati triclinia (sale da pranzo in cui i commensali mangiavano stando semidistesi su tipici lettini da banchetto) del ceto abbiente.
Grazie al contributo scientifico e ai prestiti provenienti da Pompei, Ercolano e Oplontis, sarà possibile ammirare corredi da tavola provenienti sia da contesti di estrema ricchezza – come il cosiddetto “tesoro di Moregine”, un completo da tavola in argento di ritorno da cinque anni di esposizione al Metropolitan Museum di New York – sia raffinate suppellettili in ceramica, in vetro e in bronzo, sia infine il vasellame utilizzato in contesti quotidiani più popolari.
Per concludere due approfondimenti: uno dedicato ai diversi alimenti consumati in epoca romana con la loro diffusione e il relativo prezzo (esemplificato dalla preziosa testimonianza dell’Edictum de pretiis rerum venalium dell’imperatore Diocleziano, il più famoso dei “calmieri” dell’antichità) e uno dedicato alla “filosofia del banchetto“, laddove l’amore profondo per la vita e la festa alimentare che la celebra si mescola con la malinconica consapevolezza della fugacità di ogni piacere.
“Si tratta della terza mostra che Roma dedica al tema dell’alimentazione in occasione di Expo Milano 2015”, ha ricordato in conferenza stampa l’assessore al Turismo Giovanna Marinelli, sottolineando l’impatto positivo dell’Esposizione Universale sulla Capitale, soprattutto in termini di flussi turistici, sia in entrata che in uscita.
Qui l’Intervista Assessore Marinelli sulla mostra e su come Roma si sta preparando ad affrontare il Giubileo Straordinario di dicembre.
Si ringrazia l’ufficio stampa Zetema per la gentile concessione delle immagini.