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Teatro dell’Opera di Roma, in arrivo i balletti d’amore: Giselle e Coppélia, con artisti da tutto il mondo

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Si chiude la stagione del balletto al Costanzi con due grandi lavori: Giselle e Coppélia. Due pietre miliari dell’arte che vengono riproposti al Teatro dell’Opera di Roma dal 20 al 27 Giselle, e dal 30 al 7 novembre, invece, Coppelia.giselle_acquisto

Giselle, con la coreografia di Patrice Ruanne, è in prima nazionale. Les éetoiles Amandine Albissone e Mathias Heymann, danzeranno insieme al primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano, Claudio Coviello.

Coppelia viene presentata con la coreografia di Roland Petit, ripresa da Luigi Bonino; Denis Ganio salirà sul palco nel ruolo di Coppélius.

Il tema dell’amore viene messo sotto i riflettori: infatti, sia Coppelia sia Giselle, una fragile l’altra d’acciaio e irriverente, sono entrambe vittime dell’incantesimo più antico che la natura conosca. Ruanne, Maitre de Ballet, ripetitrice inglese, principal dancer del Royal Ballett e al London Festival Ballett, partner di Nureyev, spiega: «Giselle è un balletto romantico che ancora sa parlare al pubblico di oggi. Il movimento restituisce una narrazione logica. Un balletto con più livelli nella tragedia, non solo quella di Giselle e Albrecht, ma di tutti i personaggi che gravitano intorno a loro».

La versione di Ruanne è una novità assoluta per la città di Roma. Dirige David Garforth, che in conferenza stampa ci ha tenuto a precisare di essere stato molto filologico nell’esecuzione di entrambe le partiture; sarà, infatti, lui a dirigere entrambi i balletti.

Coppélia del 30 ottobre, l’ultima mise en scene della stagione 2014-25, è una ripresa di Luigi Bonino della coreografia di Petit. Creata dal coreografo Saint-Léon, su musiche di Delibes, il balletto viene ripreso nel 1975 da Petit e sottoposto a profonda revisione. Il risultato è un lavoro fresco, raffinato ed elegante.

Luigi Bonino, prediletto di Nureyev, erede della lezione del maestro francese, custode del repertorio, spiega: «Petit spoglia Coppélia di tutti i cliché e la ripropone in una veste moderna».

«Il teatro – ha spiegato il Sovrintende Fuortes – è in una stagione di grande rilancio, e nel progetto la danza occupa uno spazio importante».

Si lavora a una ristrutturazione totale: «Il lavoro che facciamo è a 360 gradi – ha continuato Fuortes -, sia sull’organico, sia sulle strutture». Sono state rinnovate le due sale prove, e si lavora su degli spazi di fisioterapia.

Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo dell’opera di Roma, ha voluto puntare il dito sull’importanza di un ricambio generazionale nei corpi di ballo italiani. Dopo le audizioni di luglio al Costanzi, sono stati presi una trentina di giovanissimi. «È un lavoro che voglio puntualizzare – ha detto Abbagnato -, i teatri oggi hanno una difficoltà a causa dell’età dei loro partecipanti. Rilanciare un corpo di ballo in un momento drammatico come questo è molto coraggioso. E il teatro dell’Opera ha raggiunto un ottimo risultato potendo contare su una compagnia di 80 ballerini».