Appuntamento con la musica dai lontani echi orientali: mercoledì 28 ottobre, ore 21, all’Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi, Hindi Zahra in concerto presenta il suo primo album, “Homeland”.
Cresciuta in Marocco ascoltando musica tradizionale berbera, indiana ed egiziana, l’artista è poi passata al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul, ma è a Parigi che ha inizio la sua carriera da musicista. A soli 17 anni sale sul palco per la prima volta in occasione della “Fête de la musique”. Insieme al successo di pubblico arrivano anche i riconoscimenti professionali: il contratto con Blue Note, il premio Costantin nel 2010, il Premio Victoire de la Musique nella categoria World Music; il suo album esce in oltre 20 paesi. Con Handmade,
Hindi Zahra si esibisce in 400 concerti, viaggiando in tutto il mondo per due anni e mezzo. Alla fine della sua tournée Hindi Zahra decide di trasferirsi per un anno a Marrakech, dove ritrova la pace e il cammino per la sua musica. Inizia ad esplorare i ritmi con Rhani Krija, un musicista di Essaouira, per poi uscire dall’isolamento e le sue canzoni la riportano a girare il mondo. Durante i viaggi alcune passioni musicali si affermano con maggior vigore e tracciano la strada ascensionale per il disco Homeland. La registrazione dell’album si conclude a Parigi, dove onora le sue radici tuareg invitando il chitarrista Bombino a suonare in To The Forces. Il percussionista brasiliano Ze Luis Nascimento ridona il gusto del viaggio alle canzoni e una squadra di musicisti si forma attorno a lei. Hindi Zahra arriva finalmente alla conclusione di un’odissea d’iniziazione che è durata due anni e mezzo. Ma per l’ascoltatore questo è solo l’inizio del suo viaggio.
Homeland si ascolta con semplicità: c’è essenzialità, un qualcosa di elementare in questo lavoro. Riconosciamo dei generi musicali, molti stili diversi, ma sono solo richiami: qui tutto è stato amalgamato insieme, il ritmo ondeggiante ed impetuoso trasporterà tutti verso nuovi porti. C’è malinconia nelle sue canzoni, ma anche l’estasi nella sua voce. L’anima dell’umanità, capace di liberare i corpi e i cuori in dolcezza, in profondità.
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