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«Un Papa socialista e anarchico, come mio nonno». Oliviero Toscani e molti altri grandi nomi al “Cortile di Francesco”

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A fine settembre Assisi sarà il palcoscenico sul quale sfileranno i nomi più significativi, internazionali e non, del mondo della cultura, della fede e della politica. Tutto grazie all’iniziativa “Il Cortile di Francesco”, evento che si terrà dal 23 al 27 settembre.    Dai ministri Maria Elena Boschi, Roberta Pinotti, Stefania Giannini, Gian Luca Galletti agli amministratori delegati delle grandi aziende come Claudio De Scalzi (Eni), Mauro Moretti (Finmeccanica), Michele Mario Elia (Ferrovie), Matteo del Fante (Terna), per passare ai grandi nomi dell’arte come Pupi Avati, Uto Ughi, Massimiliano Fuksas.

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Questi sono solamente alcuni dei nomi che prenderanno parte all’evento dedicato al Santo di Assisi, Patrono d’Italia.
«E’ effettivamente lui il patrono del Cortile dei Gentili – ha detto il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, promotore di questi eventi – perché ha dialogato con tutti, non solo con il sultano, ma anche con il lupo, che rappresenta l’aggressività, e il lebbroso, ovvero il diverso».
Saranno cinque giornate dense di significato, di cultura e di apprendimento reciproco. Senza fraintendimenti e possibilità di scorciatoie facili, tutto sarà messo sul tappetto del confronto per un arricchimento personale, ma anche collettivo.
Sotto i riflettori il problema dei migranti e non solo: si parlerà anche di economia solidale, richiamandosi alle ultime esternazioni pontificie, e di giustizia. A snocciolare qualche numero sull’evento padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi: «Quarantotto incontri, novanta relatori, duecento volontari, ventuno dirette streaming».
«All’invito tutti i relatori hanno risposto con un appassionato ‘sì’. E già sono migliaia le persone iscritte ai differenti panel». Spiega il francescano.OlivieroToscani_piccolo
Uno tra i tanti è Oliviero Toscani, che ha voluto spiegare come sia nato il suo personale coinvolgimento nell’evento: partendo da un lavoro sulla “razza umana” presentato proprio al cardinal Ravasi. «Credo che ci sia ancora tantissimo da fare. Ogni tanto mi imbarazzo di appartenere alla razza umana. Quando sento le posizioni di retroguardia di politici e intellettuali, provo vergogna».
«Papa Francesco parla come mio nonno, che era socialista ed anarchico». Ha continuato, poi, il fotografo. «Qui in Vaticano si può dire?». Ha poi detto sornionamente, con una battuta, rivolgendosi al cardinale
Gianfranco Ravasi. «Mio nonno è morto nel ’43 e non ebbe la fortuna di vedere la fine del fascismo e del nazismo. Io non l’ho conosciuto ma mi hanno parlato di lui i miei. Papa Francesco – ha commentato
Toscani – ora dice le stesse cose. E finalmente si dicono. Con lui si sente una nuova energia morale».