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“Aminta, s’ei piace ei lice”, la favola del Tasso riletta da Luca Brinchi e Daniele Spanò all’India dal 12 gennaio

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Dal 12 al 29 gennaio nel foyer (SALA A) del Teatro India è di scena AMINTA, S’ei piace ei lice, rilettura in chiave sensoriale e performativa dell’opera pastorale di Torquato Tasso, che Luca Brinchi e Daniele Spanò presentano come progetto articolato attraverso l’incontro di diverse realtà artistiche, una produzione Teatro di Roma. Il mondo favolistico del pastore Aminta e della ninfa Silvia, tratteggiato poeticamente dalla penna del Tasso, fluisce qui in una dimensione virtuale e visiva di enorme impatto grazie alle registrazioni video che, scorrendo su schermi, moltiplicano il loro carico di sospensione mistica ed eterea.

Il rimpianto dell’Età dell’Oro: un luogo e un tempo mitici, nel quale l’uomo ha vissuto libero da vincoli. Questo il nucleo tematico. Un’epoca ideale in cui l’essere umano è stato in grado di godere a pieno dei frutti della Natura e di Amore, animato solo dalla libertà e dall’istinto in assenza di una legge civile costrittiva. Se piace è lecito. Tra teatro e lirica d’amore quello di Tasso è un percorso dirompente con personaggi incastonati in un passato mitico e in opposizioni interne che rendono lo snodo drammaturgico ricco di stimoli e accadimenti. Aminta e Silvia vivono un’eterna adolescenza, momento della vita di ogni individuo in cui emergono le caratteristiche ribelli e libertarie dell’età dell’oro.