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“Aprile in danza”, al Palladium di Roma Tre la danza da tutto il mondo

1981

Giunge alla seconda edizione la rassegna APRILE IN DANZA, promossa dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e curata da Luca Aversano. L’iniziativa s’inserisce nella sezione “Contemporanea” del ricchissimo programma del Palladium, uno spazio che la Fondazione ha inteso aprire specificamente per lo spettacolo sperimentale e innovativo, nel segno del dialogo e dell’interazione tra le arti. In tre date, l’1, il 5 e il 7 aprile, i coreografi Ricky Bonavita, Laurent Chétouane e Mikael Marklund e Benedetta Capanna daranno vita a tre lavori che rappresentano differenti modi d’interpretare i linguaggi del corpo in rapporto allo spazio, alla memoria e ad altri codici espressivi.
S’incomincia con la Compagnia Excursus, che in Pulsazioni prende spunto – attraverso lo sguardo attento di Bonavita – da alcune opere musicali e letterarie del patrimonio estetico-culturale occidentale, per far dialogare passato e presente in una partitura cinetica inafferrabile, ma altamente evocativa dei valori e, al tempo stesso, della fragilità del nostro patrimonio culturale.
A seguire, un lavoro concepito da due artisti molto noti sulla scena berlinese e tedesca in generale. Laurent Chétouane e Mikael Marklund rappresentano una pièce dal titolo ambiguo e semanticamente trasversale: Je(u), in francese equivalente di “Io”, “Gioco”, o “Interpretazione”, che prende spunto dal corpo allo specchio per riflettere un’immagine che si reinventa in una tridimensionalità finanche animalesca.
Infine, SAKNES, radici: uno spettacolo nato dalla ricerca dei legami artistici della coreografa Capanna con la nonna Mirdza Kalnins, celebre artista lettone. Entrambe danzatrici, con differenti stili ma con una comune genìa, Benedetta e Mirdza si ritrovano armonicamente in un percorso di parole non dette, immagini sfocate e voci senza volto che proprio attraverso la danza esplicano una comunione di intenti ispirati alla musica, al ricordo, alla passione e nei quali relazioni trasparenti si ricongiungono ricoprendo gli spazi del vuoto della vita. Lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Lettonia in Italia.