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Carmine Diodoro dirige l’orchestra da Camera del Conservatorio di Santa Cecilia

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Domenica 29 novembre, il Maestro Carmine Diodoro dirigerà l’orchestra da Camera del Conservatorio di Santa Cecilia al Teatro Eliseo di Roma. Il Conservatorio rinnova il suo appuntamento della domenica mattina con il pubblico romano con un programma molto particolare. Ringraziamo il Maestro Diodoro per l’intervista concessa a BinRome.

 

Maestro Diodoro, le musiche che verranno eseguite non sono molto comuni nel panorama musicale italiano.

Decisamente sì. Si tratta di musiche che in Italia non sono molto eseguite. Di Copland ad esempio io mi sono innamorato subito e anche se nel nostro Paese non ha ricevuto mai tanto seguito in America la sua “Appalachian Spring” è considerata una sorta di “Primavera” di Vivaldi.

Copland, Stravinskij e Villa-Lobos: tutti compositori appartenenti alla cosiddetta corrente del Neoclassicismo musicale.

Neoclassicismo sì, anche se per Copland è vero in un certo senso perché è un artista americano che nelle proprie composizioni riprende influssi da altri. Mentre negli altri due, Stravinskij e Villa-Lobos, ritroviamo movimenti veloci, all’inizio e alla fine, con la parte melodica centrale che fa da contrasto. Tutti elementi questi che caratterizzano il tipico componimento classico.

Locandina__0026_ELISEO_MUSICA-29novembreParliamo un po’ del programma del concerto di domenica 29: perché la scelta è ricaduta su queste composizioni?

Si tratta di musica di facile ascolto perché è vero che stiamo parlando di compositori del ‘900, ma lontani dalle avanguardie di quel periodo. In essi si ritrovano linee melodiche e armonie tradizionali anche se modernamente elaborate. Se le avanguardie sono forse destinate a chi è avvezzo a certi tecnicismi, questi brani sono per un pubblico che ama la musica tout court.
Questo è un periodo in cui si ritorna a una dimensione cameristica, allontanandosi da quella romantica. “Appalachian Spring”, di Aaron Copland, nasce come balletto, da cui è stata tratta questa suite, commissionato da Marta Graham che lo ha poi eseguito. Copland si è ispirato ad una storia  della costa atlantica e descrive i festeggiamenti di alcuni coloni in una nuova fattoria dove si sono insediati un predicatore con la sua congregazione. Siamo nei primi dell ‘800 e questo brano, che si ispira al folklore americano, riesce a rievocare  l’immagine  di quelle vaste terre, ancora tutte da esplorare e lo spirito religioso e pionieristico insieme.  Villa-Lobos è il più  importante esponente della musica Sudamericana. Unisce l’elemento folklorico, dovuto anche al fatto di essere figlio di  una india, con il gusto europeo  per l’influsso del neoclassicismo. La  “Fantasia per sax soprano e piccola orchestra” – che verrà eseguita domenica – è un caposaldo della tradizione sassofonistica,  e per questo uno dei brani più eseguiti.  Dumbarton Oaks  e un brano in cui Stravinskij è meno “stravinskiano” del solito poiché si rifà ad un ideale settecentesco, in particolare ai Concerti Brandeburghesi di Bach a cui è simile nell’impianto e nelle sonorità. E’ stato scritto per incarico di un mecenate americano e porta il nome della località in cui questo risiedeva.

Il Maestro Carmine Diodoro si è formato al Conservatorio di Santa Cecilia: da allievo a direttore d’orchestra è avvenuto un bel passaggio.

Sono onoratissimo e molto felice di dirigere questa Orchestra. Ho trascorso ben 19 anni all’interno del Conservatorio, istituzione a cui devo tutto e in cui ho conseguito tre diplomi: in pianoforte,  direzione d’orchestra e composizione.  Sono legato  al Conservatorio Santa Cecilia, da  un profondo sentimento di gratitudine e soddisfazione.
Al concerto di domenica dirigerò l’Orchestra da camera del Conservatorio, composta da 15 elementi, scelti tra più bravi studenti. Sono tutti sotto i 25 anni, molto preparati e soprattutto animati da una grande passione per la musica.

Quale, secondo lei, il valore di iniziative culturali di spessore come questa delle domeniche di musica al Teatro Eliseo di Roma, portata avanti dal Conservatorio di Santa Cecilia.

E’ una bellissima iniziativa che dà ai ragazzi l’opportunità di esibirsi e crescere professionalmente in contesti prestigiosi come questo. Sono tutti giovani che si stanno formando, ma entusiasti di poter prendere parte a questo tipo di progetti, sempre a fianco della musica e della cultura.

 

PROGRAMMA DEL CONCERTO:
Concerto in mi bemolle maggiore “Dumbarton Oaks”, di Igor’Ffëdorovič Stravinskij
Appalachian Spring, di Aaron Copland
Fantasia per sax soprano e piccola orchestra, di Heitor Villa-Lobos

Teatro Eliseo di Roma
Domenica 29 novembre, ore 12