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“Come un granello di sabbia”, i Manu Chuma Teatro raccontano la storia di Giuseppe Gulotta

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Sabato 18 febbraio alle 21.00 la Stagione di Prosa dell’ITC Teatro prosegue con Mana Chuma Teatro: la compagnia calabrese porta in scena Come un granello di sabbia, spettacolo realizzato nell’ambito del progetto Residenze Artistiche, finalista Premio In-Box Blu 2016 che racconta la storia vera di Giuseppe Gulotta, innocente, condannato ingiustamente per un duplice omicidio mai commesso.

 

A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad Alkamar, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi.

Lo spettacolo racconta la storia vera di un uomo che ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia e che non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì, come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio, fino al processo di revisione che lo ha definitivamente riabilitato.

 

«Per quello che Giuseppe ha vissuto, protagonista suo malgrado, ma anche per le altre varie vittime della vicenda, affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico ci pone di fronte a una grande responsabilità. La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questo caso come una vera e propria frode giudiziaria. La responsabilità, naturalmente, di raccontare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Ma principalmente la responsabilità di declinare la drammaturgia attraverso la vicenda umana di Giuseppe […] rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili. Innescare un processo di identificazione, pur senza aver attraversato quello che lui ha attraversato, senza aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevolezza. Compiere questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico.

La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice raccontando, come fosse la prima volta, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità.» (Mana Chuma Teatro)

ITC Teatro di San Lazzaro (Via Rimembranze 26, San Lazzaro di Savena –