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Cristel Checca torna in tv con “Zio Gianni 2”: “Questo lavoro è una vocazione”

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Cristel Checca, foto di Riccardo Riande

Torna in tv con “Zio Gianni 2” la sit-com firmata “The Pills” e diretta da Daniele Grassetti che, dopo il successo ottenuto lo scorso anno, andrà in onda da lunedì 21 dicembre, tutte le sere su Rai2. Nella fiction, nel ruolo di Chiara, Cristel Checca, la studentessa di biologia, vegana e fricchettona che divide la casa con Gianni (Paolo Calabresi), Fulvio e Rodolfo.

Nella vita Cristel Checca è una giovane attrice eclettica ed estrosa, diventata vegetariana dopo la prima serie di “Zio Gianni”. Da dove nasce questa scelta?

Non ho iniziato a mangiare più carne dalla fine della prima serie, è vero, anche se è una scelta di vita che avevo intenzione di prendere già da tempo. Innanzitutto per un fattore ambientale: le industrie di carne rappresentano una delle principali fonti di inquinamento. Poi perché sono contro il maltrattamento degli animali. Il personaggio che interpreto mi ha sicuramente influenzato, ma anche prima mangiavo soltanto carne proveniente da allevamenti che conoscevo, dove gli animali erano liberi, conducevano un’esistenza dignitosa e il macello avveniva all’interno dello stesso posto. Infine anche per una questione di salute, visto che abbiamo saputo ormai che mangiare carne non fa molto bene. In ogni caso non è una scelta che mi pesa: ho iniziato nell’ottobre dell’anno scorso e mi sono circondata di altra gente che condivide il mio pensiero, quindi va bene così.

Cristel Checca, foto di Riccardo Riande
Cristel Checca

Ti dividi con successo tra televisione cinema e teatro e di recente hai anche fondato una tua compagnia teatrale, “Cerbero Teatro”, insieme al drammaturgo e regista Gianni Spezzano …

Creare qualcosa di mio è da sempre stato il mio sogno. Ho iniziato a studiare recitazione sin da piccola, ma molto presto mi sono resa conto che io rendo tanto quando ho un gruppo mio a cui posso dedicare tutta me stessa. Quindi, tornando a Roma, ho avuto questa opportunità di fondare una compagnia teatrale con Gianni ed è stato molto bello. E’ naturale provare tanta soddisfazione perché è bello poter crescere insieme. Uno dei problemi di questo lavoro è infatti dato dal fatto che, quando finisce qualcosa come “Zio Gianni”, devi ricominciare sempre di nuovo daccapo. Il che può essere interessante, però è altrettanto stimolante sapere di avere una tua base, un tuo punto di riferimento da cui poter attingere l’energia necessaria per iniziare un altro lavoro. Io sto credendo molto in questa modalità …

Ti sei formata in Italia e poi all’Estero: quanto conta la preparazione per un’artista? Quali consigli ti sentiresti di dare ad un giovane che vorrebbe intraprendere la tua stessa carriera?

Bisogna stare attenti a ciò che si intende per formazione. Incontro molto giovani scoraggiati per non essere riusciti ad entrare in quella determinata scuola, ma non c’è una strada sola. Io per esempio non ho mai provato a fare provini nelle accademie ufficiali e non mi sono mai posta il problema, piuttosto mi piaceva quel tipo di metodo e ho seguito il mio istinto. Non esiste una sola via per arrivare però l’importante è la dedizione e la costanza che si dedicano allo studio. Anche perché la recitazione è qualcosa di veramente personale e lo studio spesso cambia di persona in persona. Quindi il consiglio che mi sento di dare è di non arrendersi perché alla fine, se c’è l’amore per questo tipo di lavoro, quando ti trovi sul palco vieni ripagato da qualsiasi sacrificio. Solo chi ha la spinta dovrebbe provare ad andare avanti: questo non è un lavoro come gli altri, è una vocazione.

Attrice di successo, ma ti diletti anche come ballerina. Sei un’artista a tutto tondo: come ti rivedi tra 10 anni?

Sono crescita in mezzo ai ballerini grazie a mio zio e alla sua scuola di ballo. Poi anche la scuola di musical che ho frequentato mi ha dato tanto, ma non sono una ballerina. Mi piace tanto ballare e i corsi che ho frequentato mi hanno permesso di affinare i movimenti del corpo anche sul palcoscenico.
Dove mi vedo tra 10 anni? Non saprei proprio, però mi vedo saggia o almeno spero di esserlo. Senz’altro vorrei avere la possibilità di interpretare ruoli impegnativi e di mettermi alla prova con “Cerbero Teatro”, ma anche altre regie. Poi spero di avere una famiglia, anche se mi fa paura dirlo perché le cose vanno come devono andare.  Dieci anni fa non avrei mai immaginato di stare qui e magari tra altri 10 anni succederà anche qualcosa di meglio…