Home musica jazz Hugh Coltman canta Nat King Cole e così incanta Parco della Musica

Hugh Coltman canta Nat King Cole e così incanta Parco della Musica

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Shadows – Songs of Nat King Cole è un progetto che Coltman maturava già da diversi anni. Il debutto della carriera di  e il suo percorso musicale lo portano lontano dalla sfera del jazz. Da più di 20 anni si dedica infatti ad un progetto blues The Hoax, con il quale continua ad esibirsi, e pubblica in parallelo degli album in solo dal sapore decisamente Pop con Mercury, (Stories From The Safe House del 2008 e Zero Killed del 2012), che fanno scoprire questo cantante inglese, parigino d’adozione, ad un pubblico che viene sedotto dalla sua voce unica, potente e roca e dalla sua musica pop-folk sensibile e dolce. E’ un incontro con Eric Legnini in occasione del programma «One Shot Not» che lo fa entrare a capofitto nell’universo jazz. Eric lo invita, infatti, a rimpiazzare Krystle Warren per il tour del suo progetto The Vox nel 2012. Un periodo chiave nell’elaborazione di questo progetto intorno alla figura di Nat King Cole: Hugh Coltman trova subito il modo di esprimere tutto il suo talento in questo stile musicale sebbene ne conosca solo nomi di riferimento e leggende. Una forma di emancipazione dalla scena, in qualche modo, che fa nascere l’idea di un progetto costruito su un repertorio jazz. Tanto più che intorno a lui sembra regnare un alone d’evidenza e tutti continuano a chiedergli “a quando un progetto jazz tutto tuo?”.

LUNEDI 25 APRILE TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA ORE 21

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Biglietti 15 euro