Durante la prima Fase dell’emergenza indotta dalla pandemia di Covid-19 la lettura ha accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10 (62,6%), rappresentando la terza attività del tempo libero maggiormente svolta dopo la TV-Radio (93,6%)
e i contatti telefonici/videochiamate con parenti ed amici (74,9%). È quanto emerge dal rapporto Istat su ‘Produzione e lettura di libri in Italia’.
In particolare, la lettura di libri ha interessato il 26,9% della
popolazione di 18 anni e più, con una quota maggiore di donne rispetto agli uomini (30,8% contro 22,7%). Sono soprattutto i giovani fino a 34 anni (32%) a dichiarare di aver letto almeno un libro in un giorno della Fase 1, quote minori di lettori nelle fasce di età successive. Durante la Fase 1 , la maggioranza della popolazione adulta di 18 anni e più si è dedicata in un giorno medio alla lettura di libri cartacei (21,6%), mentre la lettura su digitale ha riguardato il 7% delle persone di 18 anni e più. La maggior parte della popolazione ha letto esclusivamente libri cartacei (19,9%), mentre il 5,3% solo libri su supporto digitale. Soltanto l’1,7% ha letto sia libri cartacei che e-book/ libri on line.
La lettura di libri su supporto digitale è stata scelta, in un giorno
medio della Fase 1, più dai giovani adulti fino a 44 anni (circa 1 su 10 in questa fascia d’età), mentre è risultata pari alla metà nelle fasce di età successive. Se si considerano i giovani fino a 34 anni che hanno letto almeno un libro su supporto digitale, si osserva una proporzione maggiore di ragazze, con un rapporto donne/uomini di 2 a 1 (14,4% contro 7%). La lettura di libri ha riguardato principalmente le persone con titolo di studio più elevato (il 41,9% delle persone con laurea o un titolo di studio superiore contro il 16,4% delle persone con al massimo la scuola dell’obbligo). Si osserva un’analoga relazione sia se si considera la lettura di libri su carta che quella su supporto digitale.