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Italia-Brasile, un concerto a colpi di chitarra

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Giovedì 3 alle 19.30 l’ensemble di chitarre del Conservatorio di Santa Cecilia si esibirà presso l’ambasciata del Brasile in Piazza Navona. Il M. Simonetta Camilletti, docente del Conservatorio, racconta le ragioni che hanno portato a creare un gruppo di sole chitarre e quanto musica colleghi, ancora oggi, l’Italia al Brasile.

Da dove nasce l’idea di ensemble di chitarre classiche?
Nasce nel 2009, era un desiderio di tutti gli studenti, sia del nuovo sia del vecchio Ordinamento, di fare musica insieme per portare luce. Portare gioia per non concentrarsi soltanto sull’aspetto solistico del nostro strumento: come pochi immaginano la chitarra è uno strumento d’orchestra.
L’ensemble ha dato l’opportunità ai ragazzi del vecchio Ordinamento, che è ancora in vigore finchè non ci sarà l’ultima persona che si  diplomerà, di partecipare a questo insieme e prendere parte appunto alla musica che si fa con la gioia di stare insieme agli altri.

 

Nel vostro curriculum di esibizioni sono presenti nomi importanti, come il Seraficum all’Eur, il programma radiofonico “Il ruggito del coniglio”, l’Auditorium del Policlinico Gemelli e tanti altri. Questo significa che c’è stata una recettività alta del pubblico?
Assolutamente si. Devo dire che qualunque esibizione è stata seguita da un pubblico vastissimo. Siamo stati anche all’estero. Adesso stiamo per andare in Inghilterra, sempre grazie ai progetti di Istituto; colgo l’occasione per ringraziare non solo nostro direttore, il maestro Alfredo Santoloci, ma anche il presidente, il dottor Adolfo Vannucci che peraltro ci hanno permesso di partecipare all’Expo. Noi abbiamo suonato, come ha visto dal curriculum, al padiglione di Eataly . Il nostro Conservatorio ha sempre dato molto spazio agli studenti che si esibiscono non soltanto da solisti, ma anche come ensemble.

 

Da dove nasce l’idea di una collaborazione con il chitarrista, maestro Bortot?
Il maestro Bortot fa parte della mia classe. In questo momento è iscritto al Conservatorio di Santa Cecilia come biennalista di canto, perché lui è anche un abile tenore mozartiano. Ogni studente, o di biennio o di triennio, può scegliere a piacere uno strumento per perfezionarlo, o anche solo per approcciarvisi come prima volta. Quindi noi abbiamo conosciuto il maestro Bortot proprio per questo motivo.

 

Il programma va da Vivaldi a Verdi, passando per il sud America di Villa Lobos. Ci può dire come sono stati selezionati i brani?
Abbiamo posto l’accento solo su autori italiani e brasiliani perché ovviamente questo concerto è un gemellaggio, un omaggio sia alla cultura italiana sia a quella del Brasile perché molti dei nostri connazionali sono emigrati in Brasile.  Abbiamo scelto dei brani di autori che fanno entrambi parte di queste nazioni e poi abbiamo scelto Gomez, come ha visto, perché quest’anno cade il bicentenario della nascita. E quindi c’è stato questo omaggio a questo autore che corrisponde un pochino al nostro Verdi.