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La famiglia in tutti i suoi modi di essere, ecco la XV edizione di Short Theatre

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molteplici sguardi degli artisti sul concetto di famiglia sono al centro della programmazione della sesta giornata di Short Theatre, festival internazionale di performing arts giunto alla sua XV edizione e diretto da Francesca Corona e Fabrizio Arcuri. Ma il 9 settembre è anche il giorno in cui iniziano le perfomance presentate dal festival portoghese Materiais Diversos.
In programma anche la seconda replica della performance della coreografa e danzatrice di origini armene Giorgia Ohanesian Nardin, l’incontro con Al. Di. Qua. Artists, gruppo di artisti e lavoratori dello spettacolo con disabilità nato durante la pandemia del 2020 e le selezioni musicali di Ubi Broki in chiusura di serata. Visitabile per tutta la durata del festival l’installazione Liquid Violence di Forensic Oceanography della Goldsmiths University of London.

Si parte alle ore 16.30 con Fiume, la performance itinerante dell’artista portoghese Tiago Cadete, un tour guidato, reale e immaginario al tempo stesso, lungo le rive del Tevere che ripercorre le glorie, le tragedie, i misteri e gli intrighi del fiume romano e del Tago, il più lungo fiume della penisola iberica, entrambi attraversati da chilometri di storie da raccontare. Il lavoro dell’artista portoghese rivendica lo spazio pubblico come luogo per la creazione e per lo svago in cui le arti possono connettere gli artisti e gli spettatori ben oltre gli spazi fisici del teatro. La performance di Cadete, che si replica alle 18.30, è il primo dei progetti presentati dal festival portoghese Materiais Diversos che, grande novità di questa edizione, cura parte della programmazione di Short, nell’ambito dell’attività del Displacement of Festivals prevista dal progetto europeo More Than This.

Per Panorama Roma, il progetto a cura di Fabrizio Arcuri, che quest’anno s’intreccia con Fabulamundi Playwriting Europe, è invece la giornata di lacasadargilla/Emiliano Masala. Dalle 16 alle 19.30 la crew guidata da Lisa Ferlazzo Natoli presenta al pubblico in forma di prove aperte il lavoro sulla black comedy I mangiatori di patatetesto del drammaturgo islandeseTyrfingur Tyrfingsson. Èil dramma di una donna che si ritrova improvvisamente a fare i conti con la sua passata maternità ma anche il dramma di tutti gli altri personaggi che sono ai margini del mondo e della propria vita, pronti a precipitare da un momento all’altro. Una commedia nera sull’egoismo, sulla co-dipendenza e su come il trauma che viaggia all’interno della famiglia non si ferma fino a quando non viene palesato.

La lettura critica del concetto tradizionale di famiglia è al centro anche di Io non sono nessuno di Emilia Verginelli presentato a Short in anteprima nazionale alle 19.30 (con replica il giorno successivo alle 20.30) e finalista al Premio Scenario 2019Io Non Sono Nessuno prende vita dall’indagine sulle relazioni che vanno al di là delle definizioni e dei vincoli di sangue e sulla ridefinizione del concetto di famiglia attraverso la comunità e la collettività. Lo spettacolo è frutto dell’esperienza dell’autrice e regista come volontaria teatrale all’interno di una Casa-Famiglia dove i ruoli di madre-padre-figlio sono sostituiti da altri: educatore, tutore legale, avvocato, assistente sociale, giudice, psicologo, genitore affidatario, genitore adottivo, suora, volontario. Attraverso una serie di interviste ai ragazzi che abitano la Casa-Famiglia, tra cui Muradif, co-protagonista del lavoro, nasce un puzzle di relazioni intrecciate che cerca di ri-definire il concetto di ‘ruolo’ che nel teatro diventa un gioco di travestimenti da fare e disfare per reinterpretare la memoria e per ridefinire l’identità. “In Italia la famiglia è stata raccontata come un luogo ideale. Ma non sempre è così e chi non ce l’ha si sente sperduto. Muradif, che intervisto nel mio spettacolo, la sua famiglia l’ha ritrovata nel gruppo di break dance: appartenere a una comunità e a una collettività costituiscono insieme l’identità di ciascuno di noi, come e ancor più dei legami di sangue. Essere in scena con Muradif è per me un fatto straordinario. L’ho conosciuto che aveva sette anni, mi osservava fare teatro con gli altri bambini – lui non voleva farlo, voleva solo ballare passava davanti alla palestra dove facevamo lezione e chiedeva: a che serve?” racconta Emilia Verginelli. Dopo Short Theatre, Io non sono nessuno debutterà il prossimo dicembre a Santarcangelo Festival 2050 – Winter is Coming.

Nell’ambito del progetto in residenza Little Fun Palace_Scuola Nomadica di OHT, alle ore 20 è in programma l’incontro Praticare alleanze: quale differenza tra “dare spazi di autonomia” e “concedere spazi controllati”? a cura di Al. Di. Qua. Artists, un gruppo di artisti e lavoratori dello spettacolo con disabilità, nato durante la pandemia del 2020.  L’incontro, che vede coinvolti Giacomo Curti, Dalila D’Amico, Francesca Corona, Chiara Bersani, Diana Anselmo e Anna Consolati, tenta di instillare semi di alleanze e di slabbrare gli spazi angusti dove spesso dimorano le diversità, le paure e i tabù.

Ancora visibile la video installazione Liquid Violence di Forensic Oceanography, progetto di ricerca artistica con sede presso la prestigiosa Goldsmiths University of London, che indaga criticamente il regime di frontiera militarizzato nel Mar Mediterraneo in rapporto al colonialismo e alle migrazioni, rispondendo pienamente a uno dei temi centrali del festival, quello di ridefinire lo sguardo sull’altro.

Alle 21.30 secondo appuntamento con il lavoro di Giorgia Ohanesian Nardin, artista indipendente e agitatrice queer di discendenza armena che porta in scena Գիշեր | gisher, un video per lo spazio scenico che ruota intorno al concetto di cura e di attrito in cui l’artista recupera le radici profonde della sua identità prismatica tenendo sullo sfondo i fantasmi dell’esodo armeno e del colonialismo.

A chiudere la giornata, nuovo appuntamento con la sezione musicale Controra: alle 23 le sonorità electro-romantic-quuer dell’artista milanese Ubi Broki,

Short Theatre 2020 è ideato e organizzato da AREA06 con la supervisione e l’accompagnamento artistico di Fabrizio Arcuri e Francesca Corona. È realizzato con il sostegno di MiBACT e Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Si svolge in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, Teatro di Roma – Teatro Nazionale e con il supporto di Institut Français Italia, Accademia di Spagna Roma, Istituto Svizzero.