Dopo la vittoria al Roma Comic Off dello scorso anno, torna in scena a Roma il 10 settembre al Teatro Garbatella, Cioccolato all’arancia , vero e proprio “one woman show” in cui l’attrice Martina Gatto (anche autrice della pièce) intrattiene e coinvolge gli spettatori nel ruolo di una donna intelligente ma confusa, ironica ma preoccupata, talentuosa ma ansiosa.
Per 55 minuti la protagonista si confida con il pubblico, trascinandolo e rendendo lo spettacolo interattivo e pieno di sorprese.
Un testo delicato, uno sguardo leggero sulla completezza della vita.
Il tempo è tra gli elementi fondamentali dell’opera, il fattore scatenante di una serie di grottesche vicende, realistiche per quanto incredibili. Che sia il tempo cronologico o quello meteorologico, che sia il tempo giusto o che sembri quello sbagliato, tutto sembra adattarsi ai pensieri della protagonista, proprio mentre lei cerca di adattarsi agli eventi della sua vita.
Torna dunque l’allegoria delle incertezze e della simpatia di una ragazza contemporanea, immersa nel traffico di città, che prova con semplicità e gioia a liberarsi da nevrosi, da cliché e retorica per ritagliarsi uno spazio di autenticità, persino sotto la pioggia, con un gelato in mano. Tutto nasce da una scoperta semplice quanto traumatica: la protagonista ha un disordine alimentare. Da lì, il monologo si dipana in un susseguirsi di aneddoti, racconti, scorci malinconici e gag.
“Ci sono momenti nella vita”_ annota Martina Gatto, “in cui tutto ciò che abbiamo attorno sembra cambiare improvvisamente. E’ come se un terremoto aprisse una voragine. Gli interrogativi prendono il sopravvento e si mette tutto in discussione, ci ritroviamo sballottati tra i sogni e la realtà, tra il volere e il dovere, tra il cuore e la testa, tra il dolce del cioccolato e l’amaro dell’arancia. In situazioni come queste, regalarsi una pausa prendendo un gelato che rinfreschi corpo e mente è quello che ci vuole. Il problema è solo uno: scegliere i gusti e fare l’abbinamento perfetto. E’ meglio cioccolato normale o provare quello all’arancia? Per poi abbinarlo con menta o stracciatella? E se poi l’abbinamento non mi piace? E se volessi provare tutti i gusti? Questi e molti altri sono i dubbi che tartassano la protagonista di “Cioccolato all’arancia”, una ragazza ossessionata dall’ansia di prendere la scelta giusta. Per il gelato e per la vita. Perché a volte, per riconoscere quel che ci piace davvero dobbiamo avere il coraggio di perderci e anche, forse, di assaggiare quel che non ci piace”, conclude l’autrice.
Cioccolato all’Arancia è specchio della nostra quotidianità, delle perplessità e incertezze del nostro tempo e delle contraddizioni che abitano le nostre vite: un vero e proprio flusso di coscienza che incontra interlocutori diversi, ma in fin dei conti rimane un dialogo interiore. Le parole della protagonista, plasmano e definiscono il suo pensare e se è vero che il pensiero è materia, la scena non può̀ che riflettere un mondo che è somma del pensato e del percepito, del dolce del cioccolato e l’amaro dell’arancia.