L’artista croato Ivan Kozaric, scultore dell’avanguardia modernista di fama internazionale, che ha ripetutamente sfidato le convinzioni dei canoni estetici del realismo socialista al tempo della Jugoslavia comunista, è morto domenica scorsa, 15 novembre, a Zagabria all’età di 99 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia. Era nato il 10 giugno 1921 a Petrinja. Autore di sculture permanenti e temporanee, assemblaggi e installazioni, i lavori di Kozaric sono stati esposti alla Biennale di Venezia (1976), alla Biennale di San Paolo del Brasile (1979) e a Documenta di Kassel (2002). Nel corso della sua lunghissima carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio ‘Vladimir Nazor nel 1997, anno in cui è diventato membro dell’Accademia croata delle scienze e delle arti. L’ultimo lavoro di Kozaric è legato al progetto di Fiume Capitale europea della cultura 2020: la sua installazione ‘Covone di fieno’ è balzata agli onori della cronaca per essere stato bruciato in piazza della 128esima Brigata ma poche settimane dopo l’opera è stata nuovamente ricollocata al suo posto dopo l’atto vandalico.
Dopo aver assunto un ruolo centrale nelle avanguardie dei paesi
socialisti dell’est europeo già alla fine degli anni ’40, Kozaric nel
1959 è stato uno dei fondatori di Gorgona, un collettivo croato
ampiamente influente basato sull’autonomia artistica e a carattere
dissacrante (gli altri esponenti erano Marijan Jevsovar, Duro Seder e Julije Knifer, Radoslav Putar e Miljenko Horvat). Il collettivo
Gorgona si fece promotore di un’estetica estranea alla pratica
artistica del socialismo di Stato. Sebbene la sua ricerca abbia
attirato attenzione internazionale, Kozaric è rimasto legato al suo
paese e specialmente a Zagabria: la capitale croata ospita molte delle sue sculture in spazi pubblici, come la gigantesca sfera di bronzo intitolata “Prizemljeno Sunce (Grounded Sun)” del 1971, che si trova nel cuore del centro storico. Oltre alla scultura, Kozaric si è
dedicato anche alla pittura e alla fotografia. Come cofondatore di
Gorgona, ha sovvertito le regole dello spazio pubblico in Jugoslavia:
una delle proposte memorabili di Kozaric fu quella di tagliare la cima della montagna Sljeme (il progetto non venne però realizzato). Sebbene il gruppo si sia sciolto nel 1966, lo spirito gorgonico avrebbe continuato a vivere in Kozaric con opere dal carattere provocatorio.