Domenica 6 dicembre, l’Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia omaggerà il grande maestro Armando Trovajoli. A dirigere la Big Band un grande interprete della musica jazz del nostro Paese, il maestro Franco Piana.
Maestro Piana, perché la scelta di questo concerto è ricaduta proprio su Armando Trovajoli?
C’era una grande amicizia con il grande maestro Trovajoli, soprattutto con mio padre, che aveva partecipato alla registrazione del suo primo disco, “The Bit Generation”. Io stesso ho avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui quando ha registrato le colonne sonore dei suoi musical. Armando Trovajoli era un bravissimo jazzista che amava profondamente il jazz. Per questo, insieme a mio padre Dino, abbiamo pensato di dedicargli questo concerto … Non dimenticherò mai i pomeriggi trascorsi a casa sua all’Olgiata: è stata una fortuna e un’esperienza grandissima poter condividere quei momenti insieme al Maestro parlando di musica. Lui stesso desiderava che questi brani venissero eseguiti in concerto e mi ha dato la responsabilità di scrivere gli arrangiamenti, che ha visionato contento e che sentiremo domenica prossima al Teatro Eliseo.
Il programma del concerto di domenica 6 dicembre al Teatro Eliseo è molto vario: saranno eseguiti brani tratti da “Anna”, “Matrimonio all’italiana”, “Anatra all’arancia” e “Rugantino” solo per fare qualche nome …
Già nel 2007 abbiamo registrato alla Casa del Jazz gli stessi brani che suoneremo domenica mattina, dove il Maestro eseguì alcuni pezzi al piano. I brani scelti sono quelli dal sapore più jazzistico, che si potevano adattare meglio ad una lettura jazzistica. Si tratta dopotutto di melodie molto belle che hanno fatto la storia della musica italiana e non solo.
In questo concerto al Teatro Eliseo, inoltre, ci sarà una sorpresa perché avremo la possibilità di sentire un brano che il Maestro Trovajoli ha scritto non per una colonna sonora, non per un musicale, ma semplicemente per il jazz. Si chiama “Jazz Prelude” ed è un brano scritto per clarinetto, arpa e percussioni, che io ho arrangiato per la Big Band. Tra l’altro questo repertorio è stato eseguito al Teatro Morlacchi in chiusura della scorsa edizione dell’Umbria Jazz dalla band “Dino e Franco Piana Jazz Orchestra”.
Proprio suo padre, Dino Piana, altro eccellente interprete della musica jazz, sarà con lei suo palco dell’Eliseo al trombone. Un legame familiare che travalica gli spazi: quanto è stato importante la presenta di suo padre nella sua formazione artistica e professionale?
Direi molto importante: per me è stato un grande esempio, che ritengo essere la cosa più importante. Abbiamo iniziato a suonare insieme quando avevo 16 anni e poi abbiamo continuato anche in questo progetto che io ho arrangiato, ma su cui ci siamo consultati. Lo stesso rapporto si è mantenuto anche negli ultimi dischi: si tratta più che altro di una collaborazione molto spontanea, isto che abbiamo più o meno lo stesso modo d’intendere la musica e siamo uniti da una stessa passione per la musica.
Passione che passa di generazione in generazione, anche nell’Orchestra di Santa Cecilia …
La Big Band del Santa Cecilia è composta da giovani molto bravi e talentuosi e tra questi c’è pure un nome a me caro, quello di mio nipote Lorenzo Corsi, che suonerà il flauto al concerto di domenica. Con lui abbiamo già inciso un cd, uscito il mese scorso, “Seasons”, insieme ad altri grandi artisti del genere, che suonano tutti brani composti e arrangiati da me, sempre in vena jazz.
Quanto è importante il peso di iniziative musicali come questa delle domeniche al Teatro Eliseo?
Sono iniziative magnifiche, rese possibili anche grazie a persone come il direttore Alfredo Santoloci, che cerca sempre di valorizzare i giovani. E’ molto importante aiutarli ad affermarsi, ad imparare a suonare in un’orchestra e ad affrontare il pubblico. Meritevole l’impegno del Conservatorio nel propugnare questo impegno nei confronti delle generazioni del domani.