Quattro straordinari danzatori che hanno fatto la storia della danza dal XX secolo si esibiscono al Teatro Argentina, dall’alto della loro esperienza pluriventennale, il 24 e il 25 giugno 2015, in Quartet Gala, un’eccezionale spettacolo a cura di Daniele Cipriani.
La prima pièce, interpretata da Dominique Mercy, sessantacinquenne francese, per anni collaboratore di Pina Baush e membro della sua compagnia, la Tanztheater, è un misto fra recitazione e danza. Il ballerino compare sul palco con due fogli di carta – d’altronde il titolo è “That paper boy” – , uno per mano, muovendoli come fossero ali e camminando in una sorta di sospensione corporea. La performance, coreografata da Pascal Merighi, si snoda fra movimenti, note, parole e sembra di essere in bilico sulla vita, in un’allucinazione, attraverso brani di Henrich Biber, Frederich Chopin e Nicolas Jaar.
Il secondo intervento dal nome “Potato” è di Mats Ek, coreografo settantenne svedese, ed Ana Laguna, ballerina sessantenne spagnola. Giocando sul palco con un sacco di patate, la celebre coppia, nell’arte e nella vita, interpreta una coreografia divertente e briosa con grande raffinatezza e affiatamento.
A seguire, è la volta di Susanne Linke. La danzatrice e coreografa tedesca, di settantun’anni, considerata insieme a Pina Bausch e Reinhild Hoffmann una caposcuola della nuova danza libera, balla “A lost solo… with greetings to Dore“. Questa donna dall’eleganza spigolosa emana fisicamente e istintivamente l’inquietudine che traborda dalla Sagra della primavera di Stravinsky.
Per concludere, una seconda coreografia di Ek, “Memory“, che mostra nuovamente l’intensa complicità che c’è fra lo stesso e la sua compagna. In questo momento scenico ancora di più la danza si fa narrazione, magari di un ricordo, svelando al meglio tutta la classe di una ‘vecchiaia distinta’ come quella di Ana Laguna e Mats Ek.