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Un po’ per celia un po’ per non morir… Il grande Ettore Petrolini, anima beffarda di Roma, se ne andava 80 anni fa

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“Grazie! Prego!” Chi non ricorda il Nerone che incendia Roma per farla risorgere “più superba che pria”? Il padre e interprete di quel Nerone, Ettore Petrolini, moriva il 29 giugno 1936, ad appena 52 anni. Con lui se ne andava la voce satirica della Roma popolare. Ecco come e’ ricordato in www.treccani.it.

Insuperabile interprete della beffarda anima romanesca, della quale diede a teatro i saggi più saporiti, in un succedersi impetuoso di abili motti, battute, tu per tu col pubblico, di corrosive macchiette che a volte toccavano il carattere. Famosissimi i suoi personaggi: Gastone, eroe di quel varietà da cui P. proveniva, Er sor Capanna, Fortunello, Giggi er Bullo, Mustafà, Nerone, ecc. Impossibile rifare l’elenco delle sue creazioni: molti suoi “sfottò” divennero proverbiali, le sue canzoni erano ripetute da tutti. Ebbe un enorme successo anche in Europa e nelle due Americhe; in Italia si interessarono del “fenomeno P.” critici, intellettuali e scrittori, fra cui F. T. Marinetti, che vide nei nonsense e nelle assurdità di P. un riuscito esempio di umorismo futurista. Artista completo, P. passò dall’attività di chansonnier e macchiettista nei caffè-concerto romani alla scrittura di commedie vere e proprie (fra cui Chicchignola, 1931) e a interpretazioni di intensa drammaticità (Il cortile di F. M. Martini, Un garofano di U. Ojetti, ecc.). Fu anche attore cinematografico: Mentre il pubblico ride (1919); Nerone (1930), regia di A. Blasetti; Medico per forza (1931). Scrisse una raccolta di “sciocchezzuole”, freddure e parodie (Ti à piaciato?!!, 1916) e due volumi di memorie: Modestia a parte (1931) e Un po’ per celia e un po’ per non morir… (1936).