Roma Nord, i pischelli di Collina Fleming e dei Parioli, una colonna sonora fatta di pop datato. Mattia frequenta le serate fighette, è al terzo anno di giurisprudenza ma tutto sommato dell’università non gli interessa molto. Per dirla tutta non gliene frega più di tanto di un sacco di cose: gli piace divertirsi, starsene con gli amici. Gli piacciono le ragazze, quelle si, ma anche con loro non prende mai un impegno, o forse, più semplicemente, non vuole che loro prendano un impegno con lui. Mattia parla poco. Riflette, rimugina, osserva.
Sarà il rapporto con due ragazze, Lara e Bianca, a segnare la crescita del protagonista: Bianca è estroversa, provocante, un po’ folle; Lara è misteriosa, legge molto, mangia troppo poco e sta combattendo una battaglia con sé stessa.
“Ali di Piombo“, però, non è solo una storia, non è solo i protagonisti che in essa si muovono. Ali di Piombo è un ritratto di una certa Roma e di chi la frequenta e Gabriele Orsi, l’autore, ce la fa scoprire immergendo il lettore in ciò che vede e vive il suo protagonista.
Se la scrittura delle prime pagine può apparire acerba, capitolo dopo capitolo, la storia coinvolge e fa riflettere. Lo scrittore tocca con sensibilità, senza retorica e talvolta con ironia, tematiche delicate intorno al comportamento dei giovani, cercando di comprendere senza giudicare.
Un libro che coglie dettagli profondi, che attraverso una narrazione attenta risulta coinvolgente e scorrevole, che descrive il mondo di un certo tipo gioventù attraverso gli occhi di un ragazzo come tanti e che, infine, racconta una città a tratti cupa, a tratti grottesca come Roma.
Ottimo esordio per Gabriele Orsi, classe 1991 e dottore in Lettere Classiche.
“Ali di Piombo”, di Gabriele Orsi, è uscito nel 2016 per Armando Curcio Editore.