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Ortaccio Jazz Festival 2016

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Al via Giovedì 14 luglio l’undicesima edizione di Ortaccio Jazz Festival che, per quattro giorni, porterà sul palco di Piazza Ortaccio, a Vasanello, i più bei nomi della scena jazz italiana.

La rassegna è organizzata dall’Associazione Culturale “Messico e nuvole” con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo e del Comune di Vasanello. La manifestazione sarà ad ingresso gratuito e tutte le sere offrirà la possibilità di degustazioni enogastronomiche in piazzetta in attesa dei concerti.

 

GIOVEDI 14 LUGLIO


Enrico Rava, il più internazionale dei jazzisti italiani, apre l’Ortaccio Jazz Festival con un progetto che allinea, accanto al leader, alcuni dei migliori nuovi talenti delle ultime generazioni, quali il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Gabriele Evangelista, che con Rava collabora già da tempo, e il batterista Enrico Morello. L’Enrico Rava New 4et  ha vinto il referendum 2015 di Musica Jazz come formazione dell’anno. Un riconoscimento prestigioso per una formazione giovane guidata da un eterno giovane del jazz. Splendido settantenne, mai pago delle proprie conquiste espressive, Rava è anche uno scopritore di talenti (si pensi a Stefano Bollani) e sa selezionare bene i propri partner: anche che nel caso di questo suo New Quartet l’ha vista giusta. Ospite speciale del gruppo, Stefano Di Battista, uno dei migliori talenti del jazz italiano, sassofonista di valore con alle spalle importanti collaborazioni con, fra gli altri, Elvin Jones, Michel Petrucciani e Jacky Terrasson.

 

VENERDI 15 LUGLIO

Il festival prosegue con il quartetto del giovane pianista Giovanni Guidi.

Viene presto notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Attualmente è membro dei quartetti di Mauro Negri e di Lello Pareti ed è leader di propri gruppi. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Villa Celimontana Jazz Festival, Ubi Jazz, Vicenza New Conversation, Zurich Nu Jazz, Fandango jazz Festival. Con il quartetto, che comprende altri tre giovani jazzisti: l’americano Dan Kinzelman (sassofoni), l’italiano Stefano Senni (contrabbasso) e il batterista portoghese Joao Lobo, Guidi mette in luce tutto il suo talento di pianista e compositore. Il gruppo si presenta con una serie di brani piuttosto orecchiabili costruiti però su giri armonici molto poco tradizionali e caratterizzati da un senso melodico molto profondo e da arrangiamenti freschi e moderni. Il repertorio, oltre a composizioni originali, comprende rivisitazioni di brani di Ornette Coleman, Hampton Hawes, Radiohead e Björk. E’ stato proclamato ” miglior nuovo talento” nel referendum Top Jazz 2007.

 

SABATO 16 LUGLIO

Concerto di grandi atmosfere quello di sabato con il quartetto del fisarmonicista Daniele Di Bonaventura e la sua Band’Uniòn.Un progetto nato  attorno alla necessità di proporre e di rileggere una letteratura musicale più legata alle proprie origini. E’ attorno al bisogno di musica, alla necessità dell’espressione, che ruota il loro lavoro, sia esso jazz, tango, musica contemporanea o libera improvvisazione. La perfetta miscela di suoni e suggestioni creata dallaBand’Uniòn, originale per l’accostamento degli strumenti, è intensa e cattura fin dal primo ascolto, dal lirismo limpido ed essenziale alle aggressive sonorità, dalle soffuse e struggenti melodie latine ai tappeti sonori di semplice purezza. Un quartetto, che, pur nel suo essere una proposta di confine, all’incrocio tra etno e jazz, tra tango e improvvisazione, “arriva” e comunica emozione, lontano da ogni arido manierismo e intellettualistico sperimentalismo. Oggi dopo nove anni dalla prima pubblicazione con “Canto alla Terra” il gruppo presenta il nuovo ed atteso doppio album “Nadir” che è stato pubblicato per la nuova etichetta discografica Tuk Music di Paolo Fresu. Ad accompagnare Daniele Di Bonaventura saranno: Marcello Peghin alla chitarra 10 corde, Felice Dela Gaudio al contrabbasso e Alfredo Laviano alle percussioni.

 

DOMENICA 17 LUGLIO

Domenica per la chiusura del festival salirà sul palco la band di Mauro Ottolini. Per presentare un progetto nuovo che parte da un’idea di Mauro Ottolini e Vanessa Tagliabue Yorke.Un viaggio musicale alla ricerca di William Christopher Handy, noto anche come il padre del blues per la sua prolifica vena compositiva che diede alla luce centinaia di brani politematici e ricchi di sfumature blu. Un jazz primigenio che non viene suonato più perché poco allineato con i canoni della musica bop e poco adatto a sostenere le divagazioni solistiche. Una musica dalla vocazione corale e dall’intensità primordiale che racconta storie di uomini e donne, storie di musica, amore, denaro che manca, giochi d’azzardo e dipinge un piccolo minuzioso ritratto della New Orleans di inizio Novecento. La purezza lirica del trombone di Ottolini si intreccia qui con la straordinaria intensità vocale di Vanessa Yorke e con la virtuosa emancipazione linguistica di Guido Bombardieri al clarinetto, sostenuti da una sezione ritmica nella quale spicca il talento del giovane Roberto De Nittis al pianoforte e l’originale apporto di Glauco Benedetti al sousaphoneedi Paolo Mappa al sousaphone e alla batteria.