Al Museo Roverella, di Rovigo, una volta conclusa la grande monografica su Marc Chagall, la primavera sarà riservata ad ‘Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie”, un’esposizione che dall’1 aprile condurrà il visitatore dentro il racconto delle relazioni, degli intrecci e delle corrispondenze tra
l’elemento musicale e le arti visive, grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven. Con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano
modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri. E via via, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee. Esempi emblematici di questa ”fusione delle arti” creano una mostra-spettacolo di assoluto fascino e di vasto respiro che si muove tra la stagione simbolista e gli anni Trenta del Novecento.