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Baciami, taggami ma non condividermi

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Daniela Suraci

Frutto della creatività di un gruppo di giovani artisti, in scena la vita di Mario Rossi,
tassista romano di quarantatre anni protagonista di una doppia vita coniugale perfettamente ripartita tra Carla, emblema della moglie tradizionale, casalinga per eccezione; e Barbara, vegana, che compensa il suo narcisismo col volontariato.
Per vent’anni l’equilibrio si mantiene stabile, ma la farsa sembra collassare su se stessa nel momento in cui, tramite i social network, le orbite di Alice, figlia di Mario e Carla, e Giulia, figlia di Mario e Barbara, entrano in collisione. Dalla conversazione telematica le coincidenze si moltiplicano a dismisura: oltre a portare lo stesso cognome le ragazze scoprono che i loro padri hanno lo stesso nome, la stessa età e fanno lo stesso mestiere.
Decidono così d’incontrarsi, il ritmo si fa incalzante, scandito dai disperati tentativi di Mario di tener celata la verità che finirà inesorabilmente per emergere, dopo una serie di esilaranti equivoci, in un finale a sorpresa.

Una rumorosa analisi, volta al mero ridere, che sfiora tematiche interessanti quali  lo scontro dell’uomo con una tecnologia che si fa sempre più capillare nella quotidianità quanto nei rapporti umani, la precarietà sentimentale ed affettiva dei giorni nostri e infine l’omosessualità lasciandole, però, nel superficiale piano della parodia.
Una rappresentazione che come una bacheca di Facebook mostra senza mai approfondire.