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Con il lockdown crolla l’inquinamento, lo dicono anche le api

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Cosi’ come lo smog nell’aria, nel 2020 anche i livelli di inquinamento rilevati nelle api e nel mielesono crollati. Si parla sia di metalli pesanti sia della presenza di pesticidi. Un risultato frutto senz’altro del lockdown dovuto all’emergenza Covid, ma che gli scienziati si augurano sia legato
anche a una maggiore attenzione e sensibilizzazione di Istituzioni, cittadini e imprese, soprattutto rispetto al’terribile’ glifosate. E’ questo l’esito del monitoraggio ambientale legato al progetto Api e Orti urbani, promosso da Conapi in collaborazione con l’Alma Mater di Bologna, presentato oggi nel corso di un convegno online. Il progetto prevede il
conteggio settimanale delle api morte da giugno a ottobre. Inoltre, in due periodi dell’anno (estate e autunno) vengono prelevati campioni di api bottinatrici e di miele ‘giovane’ (non maturo prelevato dal favo) per la ricerca di 400 pesticidi e 10metalli pesanti. Cinque le citta’ coinvolte: Torino, Milano, Bologna, Roma e Bari.
In media la presenza sopra la soglia critica dei metalli pesanti nelle api e del miele e’ scesa dal 45,5% del 2019 al 15% del 2020. In particolare: a Torino il calo e’ stato dal 55% al 20%; a Milano dal 35% al 15%; a Bologna dal 37,5% al 12,5%; a Bari dal 50% al 12,5%. Per quanto riguarda la mortalita’ delle api e la presenza di pesticidi, invece, la soglia critica di mortalita’ non e’ mai superata nel corso dell’anno in nessuna
delle citta’, cosi’ come nei campioni di routine non sono stati riscontrati pesticidi. “Vedremo se questo trend risalira’ nel 2021”, commenta Claudio Porrini del dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Alma Mater di Bologna, che ha curato l’analisi dei dati.