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Racket a Roma, ex carabinieri a capo della gang di usurai

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Duro colpo per il racket degli usurai romani. Questa mattina il Centro operativo della Dia di Roma ha messo a segno 16 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari.

Al centro dell’operazione c’era una organizzazione dedita stabilmente all’usura e al riciclaggio, che applicava tassi usurai variabili tra il 70% e il 150% annui

Molte vittime, tra cui politici ed amministratori locali. Ma anche commercianti e privati cittadini in sofferenza economica, vessati ed intimiditi per ottenere il pagamento delle rate concordate.

L’operazione, denominata Old cunning, era partita nel 2012. E ha fatto emergere un fitto intreccio di relazioni tra personaggi noti della malavita romana con una forte capacità di presa sulle vittime dei prestiti ad usura.

Le indagini sono partite da un pensionato, Antonio D’Angeli, che realizzava consistenti operazioni immobiliari. Seguendo lui, gli investigatori sono arrivati a quello che considerano il capo dell’organizzazione, Benedetto Giovanni Stranieri

Stranieri era già stato arrestato nel gennaio del 2015, ex maresciallo dei carabinieri, poi avvocato e legale del boss ndraghetista Nicolino Grande Aracri.

L’ex carabiniere incontrava quasi tutti i giorni D’Angeli e un suo socio, Roberto Castroni, dando indicazioni su come intervenire nei confronti degli insolventi.

Come esattori l’organizzazione si avvaleva anche di personaggi di spessore criminale che attraverso minacce e atteggiamenti intimidatori riuscivano ad ottenere la restituzione del debito da parte dei piu’ riottosi.