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Roma, tra i clienti del 16enne che si prostituisce anche assistente capo della Polizia di Stato bolognese

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A 16anni si prostituiva da quando ne aveva 14. Tra i suoi clienti anche l’assistente capo della Polizia di Stato di Bologna. Adesso il ragazzo è in custodia dei Carabinieri e sta svelando uno a uno tutti i retroscena di questa nuova macabra scoperta delle forze dell’ordine.

In arresto, per ora, Gli arrestati, con l’accusa di prostituzione minorile, sono F. B., nato a Gragnano (Napoli) il 10 dicembre 1971; impegnato nell?ambito della protezione civile; S. G., nato a Bologna il 7 gennaio 1965, assistente capo della polizia di Stato, in servizio presso il Gabinetto interregionale della polizia scientifica di Bologna; F. D. S., nato a Roma il 21 gennaio 1958, dipendente Eni attualmente in mobilità; M. M., nato a Roma il 14 marzo 1967; dipendente dell’Istituto superiore di sanità.

Le indagini, testimonianze e diversi servizi di osservazione, hanno permesso di appurare che il giovane aveva una gran quantità di telefoni cellulari, computer, apparecchiature elettroniche e risorse economiche, parte delle quali pervenute anche tramite versamenti sulla sua Poste-pay, come corrispettivo della sua attività di prostituzione.

Le indagini sono partite grazie alla segnalazione dell’assistente sociale che da anni seguiva il minore. L’operatore, quando si è accorto che la cosa non era più gestibile, si è rivolto alla Procura dei Minori denunciando la probabile attività di prostituzione del ragazzo che offriva prestazioni sessuali in cambio di denaro a uomini adulti conosciuti via web tramite chat.

E’ emerso che il minore ha iniziato a prostituirsi all’età di quattordici anni e ha guadagnato molto denaro soprattutto intorno ai sedici, essendo riuscito a procurarsi della clientela fissa. Gli incontri, dai quali otteneva circa 700/800 euro al giorno, avvenivano in macchina, in albergo e, a volte, anche in appartamento. Solo alcuni dei clienti sono stati riconosciuti dal ragazzo in fotografia, dato che non riusciva a ricordarli tutti perché, spesso, si trattava di incontri unici, i cui appuntamenti venivano fissati via chat o via telefono.