L’affabulazione di Vittorio Sgarbi a Marina di Pietrasanta. Un’ora e mezza di musica e parole per raccontare il “suo” Michelangelo Merisi. “Caravaggio – spiega il critico d’arte, è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo – chiarisce Sgarbi – sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio”. Lo spettacolo, in prima nazionale, con la regia di Angelo Generali, le musiche di Valentino Corvino e le immagini curate da Tommaso Arioso, al Festival La Versiliana, giovedì 16 luglio.