Home teatro Domina Sibilla Aleramo, donna di vita e poesia all’Auditorium Parco della Musica

Domina Sibilla Aleramo, donna di vita e poesia all’Auditorium Parco della Musica

2378

 

Riuscire a trovare uno spazio proprio uscendo dalla solitudine è l’infida sfida dell’affidamento. In un universo che ferisce e infierisce costantemente fatto di troppe cose che seppur immobili, sembrano girare vorticosamente attorno a noi,  siamo volti che non sanno dove rivolgersi e si capovolgono verso il basso, ai piedi accelerati che rischiano di costantemente di inciampare. Alziamo lo sguardo verso il cielo cercando un sollievo, la leggerezza che sembra fuggita. Negli alti e bassi della quotidianità, la via di mezzo  è quella strada alla nostra altezza, che si apre insieme agli occhi capaci di guardare l’Altro. si delinea una strada alternativa tra due visi divisi da una lontananza che si colma nell’attimo di un contatto: il percorso corretto è un discorso diretto.  La parola domina indiscussa nell’autentica messa in discussione di sé, che mettendo da parte l’ego di ciascuno, nega e inverte l’io trasformandolo in un NOI. Il dialogo è la parola che attraverso di sé attraversa il vuoto siderale che ci divide, isolandoci in nomi che restano propri e non si appropriano di altro tranne che di sé. Omen nomen. Il nome presagisce, ci anticipa nelle nostre azioni. Il nome può diventare il nostro limite primo, identità fissa che si blocca e resta costretta. Andare oltre il proprio nome, a oltre sé stessi  nella parola con l’altro per tracciare un cammino sempre nuovo.

Rina Faccio è Sibilla Aleramo, una donna che si è resa domina, padrona della propria vita, senza arrendersi alle limitazioni imposte  inscrivendo la propria vita tra le righe di pagine e pagine di libertà, vissuta e raccontata nel progredire di un’esistenza   tale da insistere con pazienza e passione nella parola. Ha cambiato il suo nome con il soprannome suggerito da uno dei suoi tanti amanti, perché desiderosa di amore, ha saputo cercarlo senza sosta, nel suo carattere di errabunda, definizione che ha segnato il suo essere infinitamente viva, nelle parole d’amore e nell’amore per la parola.

Attraverso una parola che attraversa  questo  amore la sua vita è stata raccontata in modo inaudito, nell’ascolto di un dialogo meraviglioso, Inedito d’Autore, all’Auditorium Parco della Musica sabato 22 aprile. Da un’idea di Andrea Camilleri e Annalisa Gariglio, la copiosità dei testi della scrittrice e poetessa è stata elegantemente selezionata e rielaborata nel testo di Andrea Camilleri, Alessandra Mortelliti e Laura Pacelli  e proposta come dialogo post mortem tra Sibilla ( Alessandra Mortelliti) e Dino Campana ( Nino Frassica) , intelocutore privilegiato degli amori poetici della scrittrice.  In un luogo e in un tempo inesistente, l’incontro tra i due è il ricordo di una vita dedita alla parola, scritta per essere donata e ascoltata per essere accolta. La corrispondenza dei due poeti è mediata dalla divertente musicalità di Mario Incudine che riproduce fonicamente la sintonia poetica in scena per una triangolazione acuta  con al vertice Sibilla, Una Donna, pienamente domina,padrona di sé nell’immenso spazio  di poesia e amore che ha creato nella sua vita.