Io, mai niente con nessuno avevo fatto - Foto Dalila Romeo
Io, mai niente con nessuno avevo fatto - Foto Dalila Romeo

Energici i Vuccirìa Teatro ieri sera, 6 settembre 2015, ai piedi dell’ex-Gasometro romano. È con molta forza che Giovanni, Joele Anastasi, grida a tutti «Io, mai niente con nessuno avevo fatto» pronunciando la frase che dà il titolo allo spettacolo durante la cui messa in scena l’attenzione è focalizzata sulla storia che i personaggi narrano dal loro punto di vista e in siciliano a turno, senza mai interagire fra loro.

Giovanni Motta è un ragazzo siciliano sulla ventina, omosessuale ma pure piuttosto intrappolato in un’età infantile. La vicenda è triste, certo, perché al di là delle costanti prese in giro dei suoi compaesani e nonostante il costante affetto della cugina Rosaria (Federica Carruba Toscano), Giovanni muore di Aids che gli viene trasmesso da Giuseppe (Enrico Sortino), insegnante di ballo del paese, unico uomo di cui Giovanni si sia mai innamorato e unica persona con cui abbia mai fatto sesso.

Ma fortunatamente lo spettacolo non si risolve nella solita, virulenta e inconcludente denuncia alla società contemporanea fatta per partito preso, perché bisogna sempre protestare contro quello che c’è. Il pregio della piéce è appunto quello di fermarsi prima, di lasciare intendere la morte del protagonista garbatamente e quindi limitarsi a ben presentare una situazione verosimile lasciando a ciascuno la strada aperta per la propria riflessione.