André Borlat è un uomo di mezza età. Costretto a rinunciare al suo mestiere di fornaio a causa di un’invalidante allergia alla farina, vive di una modesta pensione anticipata. Trascorre le sue giornate filmando esposizioni di fiori e “masturbandosi un po’” una volta tornato a casa. Ma soprattutto scrivendo lettere al grande amore della sua vita: Lolò Ferrari, la donna col secondo seno più grande del mondo – incrociata per caso sulle pagine patinate di alcune riviste specializzate.
Antoine Jaccoud regala al personaggio di Borlat un linguaggio spudorato, ma non scurrile. E André Borlat utilizza questa lingua, quasi fosse un bambino dinnanzi alle grandi domande sull’esistenza: perché siamo soli? Che cosa è la felicità? Perché fa tutto così male? Resisteremo fino alla fine? C’è una via d’uscita dalla miseria sessuale? E soprattutto e più volte: Che cos’è l’amore?
Protagonista del monologo un intenso Pietro Micci, attore e performer duttile e moderno con diverse esperienze di esperienze di teatro e teatro-danzam, all’estero, sopratutto in Germania, già diretto da Andrée Ruth Shammah in Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan al fianco di Alessandro Haber, Ondine di Jean Giraudoux, Lulù di Carlo Bertolazzi e La Locandiera di Carlo Goldoni e da Giampiero Solari in Il Don Giovanni, Nozze e Il borghese gentiluomo.
10 – 29 maggio 2016
martedì ore 21:00; mercoledì ore 20:00; giovedì ore 21:15; venerdì ore 20:00; sabato ore 21:15; domenica 15 e domenica 29 maggio ore 17
lunedì 16, domenica 22 e lunedì 23 maggio riposo.
BIGLIETTI
Intero 25€
Over60/Under26 14€
prevendita 1,50€