In scena fino all’11 novembre, al Teatro Ambra Jovinelli, “Provando… dobbiamo parlare”. Una piece intelligente, scritta da Sergio Rubini, in collaborazione con Carla Cavalluzzi e Diego De Silva.
La variazione sul tema “A porte chiuse” di Sartre è, questa volta, declinata in maniera tutta tricolore in una anonima casa borghese romana. Con una coppia di sinistra e una di destra che rasentano spesso il clichè si scontrano due modi di vedere la menzogna.
Una bugia che è la cifra di tutto lo spettacolo. Una bugia costruita ad arte, sottile ma volgarmente tagliente quella della coppia degli scrittori e grossolana, paonazza, quasi tartufesca quella dei due parvenu sociali della coppia di destra.
Le scene, costruite da Luca Gobbi, ricostruiscono l’interno di una casa, spazialmente divisa in aree umane ben individuabili, che sono poi delle proiezioni del disagio comunicativo della famiglia. Se l’inferno sono gli altri, questa volta l’inferno è anche la casa.
Fabrizio Bentivoglio è stato eccezionale nel personaggio del borgataro romano arricchito e fedifrago, in coppia con Michela Cescon, insieme hanno fatto scintille. Isabella Ragonese, nelle vesti della ex ninfa che vuole emanciparsi dal suo Pigmalione, è più che verosimile. È brava. E Sergio Rubini si conferma il mattatore di sempre.
