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“Li Buffoni” in scena all’Arena del Sole di Bologna

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All’Arena del Sole di Bologna va in scena Li Buffoni, dal canovaccio di Margherita Costa, regia di Nanni Garella con Nanni Garella, Nicole Guerzoni, Valentina Mandruzzato, Ksenija Martinovic, Massimo Scola, Giovanni Cavalli della Rovere, Luca Formica, Pamela Giannasi, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Filippo Montorsi, Mirco Nanni, Massimiliano Paternò, Moreno Rimondi, Roberto Risi.

 

La scenografia è composta da un frigorifero in disuso, dei copertoni, lastre in alluminio arrugginito e fa pensare a un luogo abbandonato, vissuto da barboni o persone senza fissa dimora.

 

In questo contesto si alternano sul palcoscenico personaggi “buffi, storti, nani, gobbi, scimuniti” come li definisce la stessa Costa. Sono quasi tutti immigrati; alcuni vengono da paesi fuori dell’Europa come il Marocco o la Turchia, altri invece dalla Spagna; altri ancora migrano dal sud dell’Italia. Tutto lo spettacolo è recitato non in lingua italiana ma “italianata”. Si riconoscono il dialetto pugliese, napoletano, calabrese. Questo difficile lavoro sulla lingua permette comunque all’orecchio del pubblico di comprendere ogni parola della drammaturgia.

 

Emoziona la scelta registica di fare entrare in scena all’improvviso tutti e quindici i personaggi per intonare una canzone che sottolinea un momento corale  ripetuto più volte nello spettacolo. Diversi ma uniti.

 

Tra le pieghe della drammaturgia emerge il punto di vista dell’altro, come quando un personaggio, “il tedeschino”, ammette che lui scrocca, chiede soldi, forse ruba e che gli hanno insegnato in Italia ad arrangiarsi nella vita. O come quando “Murnut” si lamenta che il marito va con altre donne e non passa la notte nel letto con lei mentre in Marocco racconta che l’amore è più vero.

 

“Li Buffoni” è uno spettacolo che regala momenti di comicità e allo stesso tempo di riflessione sulla condizione degli immigrati. Una nota di merito va alla Guerzoni che con eleganza teatrale aiuta a far fluire l’intreccio.

 

Infine, come dice Nanni Garella: “la compagnia Arte e salute, per sua natura, è facilitata ad accogliere le diversità, a farle proprie e trasformarle in ricchezza morale e in gioia estetica. Abituati a vivere sui bordi di confine della nostra società, nelle periferie culturali, nei ghetti dell’esclusione, i nostri attori sono all’avanguardia nell’interpretazione del nuovo mondo interrazziale, multietnico: il mondo futuro”.