Sipario aperto, due attori in scena martellano, srotolano cavi, spostano scenografie. Il pubblico, nel frattempo, si siede e chiacchiera: non lo sa, ma è già iniziata la magia metateatrale di “Teatro Delusio”.
Familie Flöz è una compagnia nata nel 1994 che utilizza maschere, teatro di figura e clownerie; mentre lo spettacolo è in scena dal 2004 sotto la regia di Michael Vogel, trattando la storia di tre tecnici di palcoscenico, coi loro sogni, amori, rivendicazioni.
Sin dalla prima scena, in cui i tre attori animano un’unica marionetta, viene mostrato il carattere comico, burlesco e anticonvenzionale della compagnia. Senza preavviso viene rotta la tacita convenzione tra burattinaio e burattino: il pupazzo guarda chi lo manovra dando il via alla cascata comica che alimenta tutto lo spettacolo. Le maschere richiamano visi umani grotteschi e deformati, attribuendo un carattere personale ai 34 personaggi che calcano le assi del palcoscenico; ma l’incanto e la bravura dei Flöz consiste nell’animare i visi rigidi con diverse espressioni e stati d’animo, una vera e propria magia. Il pubblico ride, ama, piange con i personaggi in scena, non si accorge che sono muti, non si accorge che le maschere non sono vive. La storia è coinvolgente, umana, viene ribaltato il teatro e i grandi attori non sono che figure secondarie, non è che una livida imitazione della realtà che si vive dietro le quinte, coi tecnici. Non è sul palco che si vive davvero, ma dietro, dove l’occhio critico del pubblico non vede; così anche nelle persone: la vita vera non è nell’apparenza, ma in quello che anima da dentro, e che non si può vedere.
Teatro Delusio è una magnifica opera artistica che non fa uso di parole, arrivando direttamente al cuore dello spettatore, per questo non può essere descritta a parole.
Quando lo spettacolo finisce, nello scroscio di applausi, non si sente altro che il suono di una sala piena di animi infuocati. Questa è la magia di Familie Flöz.