“Maradona è meglio ‘e Pele” era il coro più famoso che negli anni ’80 veniva cantato negli stadi, un coro che penetrava nelle menti dei tifosi e nella quotidianità della gente.
Quel coro ha ispirato il nuovo testo di Gianni Clementi e Antonio Grosso
Napoli 89/90: una giovane coppia entra in un albergo fatiscente, sembrano due sposini in viaggio di nozze.
Il Napoli ha appena vinto il suo secondo scudetto, le strade, i palazzi, i vicoli e addirittura gli uffici pubblici si tingono di azzurro, tutti fremono.
La frenesia pervade la città.
E’ così anche per i nostri due protagonisti, ma la loro è più un’ ansia, nascondono qualcosa, si nota un malessere, si nota fra i due una tensione. Quel viaggio fatto in sud America non era il loro viaggio di nozze, ma il tentativo di cambiare per sempre le loro vite.
Maradona è meglie e’ Pelè racconta le vicende di Aitano e Regina, che per sopravvivere e dare un taglio alla loro vita fatta di tanti sacrifici, “vendono” il loro corpo, ingoiando degli ovuli di cocaina
La vicenda si svolge in un albergo di Napoli, dove arriveranno due bizzarri narcotrafficanti, che insieme ad Eduardo, tutto-fare della struttura in cui alloggiano i nostri protagonisti, dedito a vendere pezzi del muro di Berlino “Signurì o’ vulite fa n’affare?” , daranno vita a situazioni esilaranti.
La drammaturgia, ricca di colpi di scena, affronta un tema cosi drammatico e serio con estrema ironia e comicità, come nella migliore tradizione della commedia italiana.
dal 1 al 13 marzo 2016
Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165