Il Teatro Arciliuto accoglie lo spettacolo “Se la Legge non ammette ignoranza, l’ignoranza non ammette la Legge”, a cura di Gisella Gobbi, che vede come protagonisti due fratelli di Bari, interpretati da Mimmo Mancini e Paolo De Vita, alle prese con i problemi legati alla burocrazia italiana.
Cosimo e Carlo Capitone, fratelli disoccupati, ricevono in un giorno funesto una cartella esattoriale da centoquindici miliardi di euro da una nota società di riscossione delle tasse. Subito, i due si mettono all’opera per risolvere questo malinteso cercando di parlare con un amministratore assenteista che non si trova mai e con un giudice di pace che non presta loro attenzione. I fratelli non si danno per vinti ed inventano dei divertenti escamotage per evitare il pagamento della tanto odiata “cartella pazza” e per cercare di finire in prigione, dove, almeno, potranno avere vitto e alloggio assicurati. L’ “Odissea della cartella” li porterà a compiere peripezie grandiose ed esilaranti, tra le quali anche un deludente viaggio in mare.
Lo spettacolo, in due atti, si conclude “all’italiana”. Esso pone l’accento su temi sociali scottanti e molto attuali, tra cui la corruzione, l’immigrazione e la povertà come fenomeni molto comuni nella società moderna. Questi temi vengono trattati attraverso il ricorso a modi di dire dialettali, battute sarcastiche ed un intento chiaramente satirico.
Il duo comico gestisce completamente la scena, illuminata da una luce chiara e fissa su sfondo rosso, e crea da subito un contatto molto forte con il pubblico, il quale si ritrova catapultato anch’esso nelle vicende frenetiche dei personaggi e si immedesima con la condizione di disagio sociale dei protagonisti.
“Se la Legge non ammette ignoranza, l’ignoranza non ammette la Legge”, Teatro Arciliuto dal 22 al 6 ottobre (h: 21,15 – domeniche h: 18,00)
Lo spettacolo è preceduto da un aperitivo-cena a partire dalle 20,15
Tatiana Cintia
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