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“Wilde fact/Fatti Feroci” il ciclo di appuntamenti del Teatro di Roma

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Il primo affacciodi Oceano Indiano nella nuova Stagione del Teatro di Roma si manifesta con WILD FACTS/FATTI FEROCI del collettivo DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna),prima edizione del progetto triennale NASCITE DI UN GIARDINO, coprodotto insieme al Teatro di Roma – Teatro Nazionale e con il contributo di Roma Capitale (EUREKA! 2020-2021-2022).

Un ciclo di sette appuntamenti, scanditi in sette week-end dal2 ottobre al 20 dicembre, tra gli spazi interni ed esterni di India, in cui il rapporto tra le forme mobili delle arti e delle scienze si dispiega – senza barriere tra le discipline – sotto forma di workshop, camminate pubbliche, conversazioni, letture, installazioni performative, cene condivise e spazi di convivialità. Un percorso propedeutico che porterà alla realizzazione di un giardino a creazione partecipata negli spazi esterni del Teatro India, e che nascerà per restare nei successivi due anni di svolgimento del progetto.

«WILD FACTS\FATTI FEROCI è un archivio di pratiche composite, costruito e pensato per coltivare prospettive dialogiche tra nuove arti e saperi scientifici, un archivio dal vivo – così commentano i DOM- – Costruire il luogo in cui incontrarsi ed esporsi è una forma di domanda rivolta all’arte, alla scienza e alla città stessa in cui viviamo, ma è anche l’interrogazione di un concetto di ‘natura’ che sta cessando di esistere, o che forse non è mai esistito. Una mutazione di uno spazio vegetale e urbano, ascoltato e accolto nella sua selvatichezza, disposto a forme di coabitazioni inedite». Nuclei di discussione e riflessione collettiva, che si sviluppano in pratiche di movimento e presa di parola lungo un arco di sette fine settimana nel corso dei mesi autunnali.

Il progetto riprende ed espande ricerche e scritture formulate durante l’isolamento all’interno del palinsesto di Radio India per cui DOM- aveva compostoNausicaä. vivere tra le rovine: sette podcast radiofonici che affrontano alcuni temi cruciali dello spazio contemporaneo intrecciando relazioni possibili tra sapere scientifico, arte e attivismi. Nausicaä muta ora spazio, si fa tattile e visiva con sette appuntamenti-episodi pubblici, che dedicano le giornate di venerdì e sabato a workshop di movimentorivolto a professioniste e professionisti della scena; mentre la domenica si propone come giornata aperta al pubblico con esplorazioni urbane, conferenze, pratiche di movimento, audio paesaggi.

«Il giardino emerge dunque più volte e senza dicotomie che distinguano il momento teorico dall’esercizio fisico, il fluire del pensiero e l’ascolto dell’interno, l’impulso artistico dall’invenzione delle scienze. Nasce intorno alle pratiche del movimento e della danza, dalle riflessioni di filosofe e filosofi della scienza, scienziate e scienziati: artisti e studiose che camminando e abitando la città multispecie, interloquiscono con il paesaggio per un corpo a corpo carico di futuro – continuano i Dom-– Strategie di rinascita nel cantiere di un incontro con l’urbe ancora possibile, che si muovono per cerchi concentrici». La discussione si apre infatti in una delle sale del Teatro India con i laboratori di diverse artiste e artisti della danza, e si allarga al circostante attraverso camminate pubbliche che tracceranno itinerari sempre nuovi, per fare ritorno al Teatro. «Esplorando un quadrante centro-meridionale della città di Roma carico di luoghi significanti, di stratificazioni accumulate, di industrie dismesse, di vuoti evidenti e di strade da ripercorrere, si prepara l’abito urbano per un giardino che sta per esistere, ma non è ancora stato nominato. Al suo centro c’è una casa, fantastica e materiale, laboratorio mobile e archivio». Il progetto si concluderà con la pubblicazione di un quaderno che assemblerà i materiali di ricerca, gli interventi, le immagini e gli spunti emersi durante gli incontri.