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Il “wine snob” e il labirinto esoterico dell’enologia

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Non è detto che i vini di qualità siano tutti o quasi conosciuti dai consumatori. Produrre ottimo vino e’ difficile, faticoso, ma i problemi veri vengono dopo, con la distribuzione. Trovare il grande vino non scontato in fondo è un’arte. Sembra un paradosso mentre il vino italiano vive grandi stagioni, in patria e all’estero ed è appena iniziata la vendemmia più precoce da oltre un decennio, con una produzione stimata in aumento di almeno il 5 per cento rispetto al 2014, per un totale atteso di circa 44 milioni di ettolitri. La quantità di per se non garantisce la qualità, certo, ma secondo gli esperti ne dovrebbero scaturire, in media, ottimi vini grazie al soleggiamento di un’estate caldissima. In ogni caso il mondo del vino è complesso, e anche per il consumatore esigente ed esperto non è facile orientarsi. Gli stessi esperti, con il loro linguaggio da iniziati, sembrano da un lato aver edificato un mondo autoreferenziale, dall’altro sembrano voler confondere il consumatore medio. Per districarsi nel ginepraio è utile leggere Mondi di vino. Enografia dentro e fuori il bicchiere, pubblicato con il Mulino dal sociologo della cultura – e il vino è certamente cultura – Giacomo Navarini. Partendo dal principio che il vino non si beve, ma si degusta, Navarini esplora il mondo degli enofili, che devono fare i conti “con un linguaggio sempre più tecnico ed esoterico” e dunque “cercano di muoversi con disinvoltura fra terroir e crus, giurie e sommelier, wine auctions e classificazioni, degustazioni e concorsi, vini quotidiani ed etichette dal valore astronomico, oltre che – naturalmente – tra vigne e cantine”. Il filo conduttore è il piacere della conoscenza, la ricerca dell’eccellenza e l’amore per la qualità, ma – sottolinea la nota editoriale – “molteplici sono gli approcci: il vino è passione, hobby, educazione al gusto, così come studio, lavoro, profitto, distinzione sociale, e anche arte, collezione e comunicazione. Accompagnandoci nell’esplorazione dei tanti e sfaccettati mondi del vino, il libro illustra quel grande racconto sociale che sottende la nuova cultura del bere nei suoi tratti qualificanti, mode e snobismi compresi. Perché se un buon connaisseur sa tutto dell’annata migliore, un wine snob conosce il nome del cantiniere”.

GIANMARCO NAVARINI
Mondi del vino. Enografia dentro e fuori il bicchiere
www.ilmulino.it