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“E vanno pel tratturo antico al piano quasi per un erbal fiume silente”. L’epica e i sapori della transumanza

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«Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare» cantava Gabriele D’Annunzio.
E Uomini e animali in cammino fanno rivivere le antiche vie della transumanza. Torna “Transumando“, l’evento itinerante che, da oggi fino a domenica 20 settembre, porterà sulle strade dell’alto Lazio e del sud della Toscana una carovana di trenta butteri e oltre cento animali tra pecore, mucche e cavalli. Montalto di Castro; Alberese, San Galgano; Siena e Arezzo saranno alcune delle tappe di questo viaggio. Per l’occasione il Consorzio del Pecorino Toscano DOP organizzerà degustazioni guidate a Siena per tutta la giornata di giovedì 17 settembre, presso la Fortezza Medicea e domenica 20 settembre, a partire dalle ore 16, ad Arezzo.05
Il Pecorino Toscano DOP e la transumanza. La transumanza ha rappresentato per secoli un fenomeno di grande importanza per la Toscana, a livello economico, ma anche sociale. Fino alla metà del Novecento molte greggi di pecore si spostavano dalle montagne alla pianura alla ricerca dei pascoli migliori. Il formaggio, spesso, rappresentava il modo con cui i pastori ripagavano dell’accoglienza ricevuta dai contadini lungo la strada. Questa pastorizia semi – nomade ha sviluppato una serie di relazioni e ha lasciato sul territorio tracce di una cultura materiale che parla della nostra storia.
Riscoprire da dove veniamo per guardare al futuro. «Siamo orgogliosi – affermano Carlo Santarelli e Andrea Righini, presidente e direttore del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP – di partecipare a Transumando che ci dà l’occasione di guardare a un pezzo importante della nostra storia. L’opportunità che ci offre TransUmando è quella di conoscere meglio la nostra storia, ma non solo. Protagonista sarà il presente, il nostro territorio, la possibilità di valorizzare al meglio paesaggio e prodotti di qualità. Tutti elementi che rientrano nel modo in cui il Consorzio vive la propria missione di tutela e valorizzazione del Pecorino Toscano DOP».
E quindi, affrettatevi
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Isciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?