Con un cast al femminile d’eccezione, sabato 23 e domenica 24 febbraio il Teatro Ciak di Roma inaugura in anteprima nazionale uno spettacolo davvero coinvolgente: arriva “Otto donne e un mistero” di Robert Thomas con Anna Galiena, Debora Caprioglio, Caterina Murino, con la partecipazione di Paola Gassman. E poi ancora con Antonella Piccolo, Claudia Campagnola, Giulia Fiume e Maria Chiara Dimitri. La traduzione dello spettacolo è di Anna Galiena, la regia di Guglielmo Ferro. Le musiche sono di Massimiliano Pace, le scene di Fabiana Di Marco, il disegno luci di Aliberto Sagretti e i costumi di Françoise Raybaud.
È Natale, fuori nevica ed è perfetto così, i regali sono al loro posto sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un profumo da donna. Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa?
Forse quella che ha pugnalato Marcel, tagliato i fili del telefono, trasformando una bella dimora di campagna in una prigione di paura. E quando il fiato è sospeso, alla fine sotto quel profumo di donna si scopre un gran puzzo di morte.
C’è un mistero e intorno a esso… otto donne. Adesso sì che è tutto perfetto.
La struttura drammaturgica della commedia thriller di Robert Thomas è un ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore contemporaneo ormai abituato alla nuova generazione di criminologia psicologica. Thomas offre inoltre quel valore aggiunto dei grandi scrittori di dosare con maestria la comicità noir d’oltralpe, di fare emergere sfacciatamente la lamina sarcastica e comica della vita contro la morte. E lo fa attraverso la figura madre: la donna.
Ne sceglie otto: le più diverse, perché non sono personaggi ma personificazioni distinte della stessa identità-matrice. Come una Grande Madre che si fa Natura, Madonna, Dea, Terra e Morte.
Una prova d’attrice che con questa messinscena vogliamo fare emergere in chiave contemporanea, sia da un punto di vista recitativo che registico. Una compagnia di donne di talento che scuoteranno le viscere drammaturgiche del testo con i loro segreti, le loro ambizioni verminose, le perverse visioni interpersonali, la loro arcaica animalità. Nessuna complicità, nessuna affinità non battezzata come ipocrisia e invidia tra le donne, come è e come sempre sarà.
Per loro solo un fine: famelica sopravvivenza.