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“Io volevo diventare Caterina di Russia”, al Quirino dialoghi impossibili con Palma Bucarelli

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Palma seppe restare coerente a un tipo che oggi può apparire in via di estinzione, quello del funzionario statale, e alla logica degli interessi istituzionali. Unica donna in un ruolo maschile, che seppe interpretare con grande leggerezza femminile, senso della vita e dei suoi piaceri”. 

Queste parole che Renato Nicolini ha scritto su Palma Bucarelli rappresentano simbolicamente l’interesse e il fascino che, oggi più che mai, in questi tempi così difficili per la cultura in Italia, esercita su di noi la figura della creatrice della GNAM, cioè della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea più prestigiosa del nostro Paese.

Gitiesse Artisti Riuniti presenta “IO VOLEVO DIVENTARE CATERINA DI RUSSIA (dialoghi impossibili con PALMA BUCARELLI fra la vita e l’arte)”, spettacolo in scena al Teatro Quirino il 21 e 22 dicembre, alle ore 21.

Così scrivono di lei l’autrice Marilù Prati e il regista Francesco Suriano:

“Solida formazione da storica dell’arte, simbolo di cultura, eleganza, bellezza e mondanità (ndr, Palma Bucarelli) fu la prima a portare in Italia l’astrattismo e l’informale. Questo le costò accuse da parte dell’opinione pubblica più retriva che metteva in discussione gli acquisti da lei stabiliti per il “suo” museo.

Palma fu anche una Monuments Woman perché seppe difendere coraggiosamente il patrimonio artistico a lei affidato già negli anni terribili della seconda guerra mondiale. Decise di mettere al primo posto le sue passioni intellettuali e lavorative, decise di scalare la dirigenza della pubblica amministrazione con una tenacia che fino ad allora era stata appannaggio degli uomini. Tutto ciò senza privarsi di una serie di appassionati legami sentimentali e intellettuali che segnarono profondamente la sua esistenza (il celebre giornalista e scrittore Paolo Monelli, lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan …)

La nostra ricerca  teatrale – dopo due anni da “In pieno nel mondo. Palma Bucarelli” (teatro Vascello 2013) – ci porta ad approfondire e trasformare in forma di “dialoghi impossibili” questo nuovo spettacolo, rappresentando e raccontando non solo la vita di Palma, ma tentando di parlare delle nostre difficoltà e crisi attuali ed in modo particolare del teatro italiano oggi, confrontandoci con il suo rigore e la “regalità” con cui esercitava la sua funzione di prima donna a dirigere un museo statale in Italia …”

 

Teatro Quirino
via delle Vergini, 7 – Roma