Le paure che costellano il nostro presente si sono realizzate, l’Isis ha trionfato, il papa è stato decapitato in piazza San Pietro, ma un gruppo di partigiani si riorganizza in un bunker… Questa è la storia raccontata da “Love Bombing”, in scena da venerdì 12 a domenica 14 febbraio (ore 21, domenica ore 17) a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 051.566330; www.teatridivita.it), scritto e diretto da Giuseppe Miale di Mauro (tra gli interpreti della versione teatrale di “Gomorra”) per la compagnia Nest – Napoli Est Teatro, radicata in una zona di frontiera come il quartiere San Giovanni a Teduccio. In scena: Gennaro Di Colandrea, Giuseppe Gaudino, Stefano Jotti, Adriano Pantaleo, Giovanni Serratore, Andrea Vellotti.
“Love Bombing” è uno spettacolo capace di calarsi profondamente nell’attualità e nelle sue paure, e al tempo stesso di rappresentare una profonda e più complessa riflessione sulla libertà e la responsabilità. Partendo dalla minaccia del sedicente Stato Islamico e dal massiccio bombardamento mediatico, si arriva in realtà a suggerire riflessioni che trasformano quel bunker in un microcosmo nel quale tutti possiamo riconoscerci, e dove la vera lotta per la sopravvivenza è tutta interna al nostro mondo.
Cinque sopravvissuti rinchiusi in un bunker, fuori i mujaheddin portano a compimento il genocidio, dopo aver decapitato il Papa e portato il mondo occidentale alla sua fine. Improvvisamente, uno del gruppo riesce a portare nel bunker un mujaheddin per torturarlo e vendicarsi. E improvvisamente la prospettiva cambia…
Il Love bombing, letteralmente bombardamento d’amore, è una tecnica di plagio e reclutamento adottata per lo più da comunità gerarchiche o sette che consiste nel rivolgere attenzioni particolari, lusinghe e affetto verso un individuo al fine di esercitare la propria influenza sulla persona coinvolta.
A Teatri di Vita (Bologna), 12-14 febbraio
via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna