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“Roma Nord”, amaro romanzo sulla decadenza di un’idea di borghesia

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Si può scrivere un romanzo su quello che a conti fatti non è neppure un quartiere in senso proprio, e neppure un Municipio sotto il profilo amministrativo? Perché Roma Nord alla fine è anche una somma di quartieri, si può tracciarne i confini su una mappa, anche se questi confini sono labili e per molti versi soggettivi. Ma Roma Nord è soprattutto un’idea, un concetto di Roma che i suoi abitanti amano nonostante la pessima fama mediatica, della quale sono protagonisti e vittime al tempo stesso. E quest’affresco decadente di una Roma da generone e ambasciate, che si dibatte tra baby prostitute, malavita organizzata in blazer, personaggi da film di Vanzina, truffatori di vip, impiegati pubblici, professionisti rampanti, famiglie decadute, panamini, euclidi e cigni, ponti molli, minicar, scooteroni e suv, con un solo cinema – da quanti erano – e tante terrazze, non poteva che scriverlo, senza veli e ipocrisie, un’autrice come Elena Guerri dall’Oro, che a Roma Nord vive da sempre e non sembra avere alcuna intenzione di rinunciare all’idea, in fondo consolante, che essere borghesi non è una malattia, ma uno stile di vita e una opportunità. Tanto, per dire, a Roma si spaccia anche altrove, e prostitute e truffatori sono trasversali. C’è una punta di lieve amarezza in Roma Nord (Palombi), riuscito romanzo d’esordio, e si capisce perchè. I Tabacci, i Giannini e i Teodori sono le tre famiglie protagoniste del romanzo, che vivono negli eleganti quartieri di Parioli, Fleming e Olgiata. La buona borghesia che la abita è in crisi profonda, anch’essa messa in saldo, tra recessione, valori travolti e collasso politico e deve per la prima volta confrontarsi con lo sgretolamento delle proprie regole e certezze, mentre tutt’intorno nulla è più uguale a prima. Roma Nord è un romanzo drammatico, che racconta le vicende di una decadente borghesia, all’apparenza ancora solida, ma nella realtà sbandata dal nuovo che avanza inesorabilmente. Il loro mondo è cambiato a una velocità che li ha trovati impreparati: la crisi economica, vetrina di una più sotterranea e profonda crisi di valori, li ha colpiti in faccia, lasciandoli tramortiti e increduli come un pugile suonato nell’angolo del ring. Le tragedie si alterneranno alla felicità, le pagine buie a quelle rosa, perché così è fatta la vita. Quello che però stavolta appare diverso è il substrato esiziale di logoramento di questa generazione a cavallo dei due millenni, preda cosciente e non, di consumismo, giovanilismo, individualismo e mancanza di “Dio, Patria e Famiglia”. Essi sembrano grottescamente danzare mentre la musica si è ormai interrotta, aggrappati a un eco edonista che si ostinano a non abbandonare, mentre ognuno di loro verrà posto, in modo diverso, di fronte a nuove prove, impensabili fino al giorno prima.

Info: www.palombieditori.it