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Sacro sangue, quel mistero di maggio in Vaticano

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Dire sangue significa evocare un delitto. Ma non solo. Il sangue e’ anche santo, preziosissimo o, come quello di San Gennaro, miracoloso. O addirittura sacro. Come quello di Gesù che, secondo tradizione, o leggenda fate voi, sarebbe stato raccolto Giuseppe di Arimatea e che il conte di Fiandra Teodorico di Alsazia avrebbe portato dalla Terra Santa in Europa, ed è ora conservato nella piccola e affascinante Basilica del Sacro Sangue di Bruges, in Belgio. Non è di reliquie – sempre misteriose in verità – che si occupa il giornalista investigativo Fabio Sanvitale nel suo nuovo libro, che arricchisce la sua serie sugli enigmi polizieschi. Non inventati, alla Simenon, ma tratti direttamente dalla cronaca nera. Forse lo ricordano in pochi. Ma una notte di maggio del 1998 – il 4 per la precisione – in Vaticano echeggiano degli spari. Qualcuno, dalla porta di un appartamento, intravede un cadavere. Grida. Inizia il giallo delle Guardie Svizzere: tre morti. Cedric, vicecaporale, è accusato di avere ucciso il Comandante e sua moglie e di essersi suicidato subito dopo. La versione ufficiale della Santa Sede, diffusa dopo pochissime ore, va a sbattere con quella di Muguette, la madre di Cedric, che pensa piuttosto che suo figlio sia rimasto vittima di un gioco più grande. Ancora per la precisione, si tratta di Alois Estermann, 44 anni, comandante del Corpo delle Guardie Svizzere, di Cedric Tornay, suo subordinato, e della moglie di Estermann, la venezuelana Gladys Romero. È andata così? O la versione ufficiale non convince? Da anni le due tesi si scontrano. E Fabio Sanvitale, con Armando Palmegiani, hanno deciso di indagare senza pregiudizi su tre morti difficili da decifrare. Incontrano personaggi silenziosi, disegnano la stanza del delitto, leggono le perizie, si muovono tra Roma, Parigi e la Svizzera a caccia di documenti e informazioni e danno informazioni e la loro soluzione del mistero in Sacro Sangue. Storie di svizzeri, menzogne e omicidi, edito da Sovera. Da leggere come un romanzo. Ricordando che non è un giallo, ma cronaca vera.